Marisa de Moliner
Un'aspirina per far bene e non solo contro il mal di testa. Oggi in tutt'Italia con un medicinale si può compiere un gesto di solidarietà alleviando i dolori di chi ha anche problemi di sussistenza. Persone al di sotto della soglia di povertà, immigrati e senza tetto. Fare beneficenza in questo sabato di febbraio è tra l'altro particolarmente facile. Basterà recarsi in una farmacia, acquistare un antidolorifico, o un antipiretico o qualsiasi altro medicinale da banco che non richiede prescrizione medica. E lasciarlo al farmacista cui toccherà consegnarlo al Banco Farmaceutico, l'associazione onlus che gestisce la Giornata nazionale di raccolta del farmaco.
Un'operazione solidarietà che gli italiani conoscono già da sei anni: le cinque edizioni precedenti hanno permesso di raccogliere oltre 500mila farmaci per un valore di 3 milioni di euro. L'edizione più redditizia è stata quella dell'anno scorso: ben 200mila medicinali per un totale di 1.200.000 euro. Altro dato consistente è quello che riguarda gli acquirenti entrati in farmacia: oltre la metà ha donato uno o più farmaci. Farmaci facili da scegliere anche grazie al consiglio degli 8mila volontari del Banco Ambrosiano che indirizzeranno verso l'acquisto di analgesici, antipiretici, antinfiammatori, lassativi, colliri, disinfettanti, fermenti lattici e medicinali per curare il raffreddore, l'influenza, lo stomaco. Tutti liberamente acquistabili senza ricetta medica che finiranno negli ambulatori di 800 associazioni di volontariato che assistono oltre 250mila bisognosi.
Si va dall'Opera San Francesco di Milano che fornisce a immigrati e senza fissa dimora un tetto, pasti, indumenti e cure mediche a ben oltre 30mila persone all'anno, alla Comunità di San Patrignano che si occupa del recupero di 2000 assistiti ogni dodici mesi. E dal Piccolo Cottolengo don Orione di Udine che offre accoglienza, anche morale e affettiva, a circa 200 portatori di handicap fisico e psichico, all'Ambulatorio medico della Parrocchia Cattedrale di Bari che offre cure mediche e farmaceutiche a indigenti privi d'assistenza sanitaria, più o meno cinquecento persone all'anno.
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