Roma - Per la prima volta nella sua lunghissima storia villa Doria Pamphili vedrà nei suoi giardini un' enorme tenda beduina: è quella del colonnello Gheddafi che anche in questa sua prima storica visita a Roma ha preteso di averla con sé creando non pochi problemi organizzativi alle autorità italiane. Dopo che il governo ha scartato la possibilità di montarla nei giardini di villa Madama, un altro gioiello a disposizione dell'esecutivo nei pressi della Farnesina, fervono i preparativi nella villa seicentesca che fu della famiglia Doria Pamphili. Muhammar Gheddafi è infatti atteso a Roma tra pochi giorni, il 10 giugno: si tratterrà nella capitale due notti. Il rais libico, al potere dal lontano 1969, sarà accompagnato in questa attesa visita in Italia da una ricchissima delegazione che si calcola tra le 300 e le 400 persone. La tenda nella quale il colonnello è solito ricevere tutti i suoi ospiti in realtà non sarà usata per dormire: Gheddafi sarà infatti ospitato nei locali della splendida villa, oggi completamente restaurati e resi adatti ad accogliere personalità di questo livello. Si tratta di una visita complessa e che non ha precedenti: è la prima volta che Gheddafi viene in Italia dopo decenni di tensioni che risalgono agli anni bui del colonialismo italiano in Tripolitania e Cirenaica. Una tappa storica quindi che Gheddafi bisserà un mese dopo, tornando in Italia anche a luglio per partecipare al G8 nelle vesti di presidente di turno dell'Unione africana. Un doppio contatto che chiude di fatto gli strascichi del colonialismo italiano nell'area dopo il recente pubblico "mea culpa" del premier Silvio Berlusconi a nome dell'Italia intera. Un'assunzione di responsabilità fortemente attesa in Libia e che ha permesso di siglare, lo scorso agosto, un Accordo di amicizia e Cooperazione al quale hanno lavorato diversi governi della Repubblica negli scorsi anni. Nei tre giorni che il leader libico passerà nella capitale sono previsti incontri istituzionali ai più alti livelli, dal Capo dello Stato al presidente del Consiglio, fino ai presidenti di Senato e Camera. Ma non sono da escludere spostamenti a sorpresa dell'imprevedibile Gheddafi che ha già chiesto, ad esempio, di parlare all'Università di Roma.
Per il 12 giugno, ultimo giorno della sua visita a Roma, è in via di organizzazione anche una tavola rotonda d'eccezione: due ex ministri degli Esteri, Massimo D'Alema e Gianfranco Fini, dialogheranno con Gheddafi di politica estera e non solo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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