Politica

Ghedini: "La solita faziosità: gossip, insinuazioni e niente giornalismo"

L’avvocato-deputato ospite in studio ad Annozero: "I servizi da Napoli erano vuoti di contenuti e costruiti su una tesi preconcetta"

Onorevole Niccolò Ghedini, ormai è di casa ad «Annozero».
Ride: «Eh sì, ci sono state un mucchio di volte».
Fatica eh?
«Decisamente».
Più duro stare lì o nei palazzi di giustizia?
«In tribunale sei preoccupato di sbagliare perché ne va l’onore del tuo cliente, lì temi di non essere sufficientemente incisivo e chiaro».
E poi le regole sono dettate dal conduttore e non dal codice.
«Certo, regole “moooolto” più discrezionali. Io, a buoni conti, il codice me lo porto sempre dietro».
Allora, come è andata giovedì?
«La solita puntata apertamente faziosa ma va bene così. Tanto si sa, no?».
Dica la verità: Santoro le sta simpatico.
«Non lo nego. Preferisco lui, smaccatamente schierato, che i finti obiettivi».
Nessuno scandalo, tutto come previsto?
«Ma certo, avviene sempre così: si parte da una tesi preconcetta e si lavora per ottenere il risultato sperato».
Cosa le ha dato più fastidio?
«Forse i servizi da Napoli. Li ho trovati vuoti di contenuti. Berlusconi aveva già spiegato tutto della vicenda Letizia ma se non gli si vuol credere...».
Nessun fatto nuovo, quindi?
«Zero assoluto. Erano servizi proposti solo per istillare insinuazioni. Nessun elemento giornalistico: solo gossip, pettegolezzi».
Sono andati in onda pezzi di giornalismo-moralist-femminista?
«Ma quale moralismo? Intanto Noemi l’hanno fatta a pezzi. La tesi è la seguente: vuoi fare spettacolo? Allora sei una poco di buono».
Soltanto un cliché?
«Come quello per cui tutti i ballerini sono omosessuali o chi indossa la minigonna vuol essere violentata. Orrendi luoghi comuni ma quando c’è di mezzo Berlusconi allora vanno benissimo».
La Bonino dice che...
«Ah, la Bonino... Da che pulpito la paternale!».
Da che pulpito?
«Ma non sono stati i radicali a candidare il condannato Toni Negri per scarcerarlo o la ex pornostar Ilona Staller in arte Cicciolina? Eppoi, scusi eh, ma la Bonino è il prototipo della velina».
Questa poi... In che senso?
«Berlusconi da sempre premia il merito. Oggi come ieri. E ieri si spese tantissimo per sostenerla come commissario europeo: lo ha fatto perché credeva e crede nelle sue capacità».
E oggi in chi crede?
«In tanti giovani capaci e preparati. È così che si svecchia la classe dirigente».
Nessun «ciarpame»?
«Macché. E trovo scandaloso che si cerchi di far passare l’idea che per far carriera politica si debba passare dal letto del premier. E poi le belle ragazze ci sono anche dall’altra parte. E allora? Come la mettiamo?».
In effetti anche il centrosinistra si sta dando da fare in questo senso.
«Certo: Teresa Stinziani, ex Grande fratello 8; Sabrina Passante, II a Miss Italia; Elisa Sergi, ex schedina. Non le giudico, sia chiaro. Ma non capisco perché le ragazze del Pd sono impeccabili e quelle nostre no».
Veline & Noemi: qualcuno a sinistra ha ammesso di essere troppo snob.
«Vero: Berlusconi si rigenera in mezzo alla gente, la sinistra si crogiola nei salotti romani».
Sempre la Bonino ha denunciato: la democrazia è malata.
«Forse perché i radicali sono allo 0,5% e il Pdl al 45%».
Travaglio ha citato «il Giornale» e «Libero» sulla ricostruzione delle candidature. Incisivo?
«Ha fatto la solita ricostruzione di comodo col metodo taglia e cuci».
Alexander Stille invece è andato giù duro.
«Era imbarazzato persino Santoro il quale, sarà fazioso, ma è un professionista preparato. Santoro conosce bene le vicende Saccà e Saint Just: fuffa. Quando poi ci sono i documenti, be’: l’ha messo giustamente messo a tacere».
La trasmissione non è piaciuta neppure ad Aldo Grasso.
«È stata inutile. Mi è piaciuta la ragazza che ha mostrato indignazione perché la trasmissione non aveva nulla a che fare né con i problemi del Paese né con la realtà dei fatti».
Dario Franceschini ha ammesso: Santoro porta voti a Berlusconi.
«Condivido: rafforza il centrodestra. La gente non ha l’anello al naso, ha capito la differenza tra i governi Prodi e quelli di Berlusconi: governi del fare».
Ma non è stucchevole tutto questo dibattito sulle «veline» e la vita privata del premier?
«Ma noi siamo i primi a voler parlare di cose più serie. È l’opposizione che sta cercando di coprire i nostri successi cavalcando il caso sulla vita privata del premier».
Fatti privati dall’interesse pubblico?
«Berlusconi è stato costretto a rispondere pubblicamente su una vicenda che sarebbe dovuta rimanere tra le mura domestiche.

Ma i felici sciacalli ci si sono buttati sopra».

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