Ghisa dal Sud? Se vanno in strada sono benevenuti

Matteo Salvini, neodeputato della Lega e presidente della Commissione sicurezza del Comune, lancia un grido di guerra: "Basta con i ghisa che arrivano dall'Italia del Sud"

Matteo Salvini, neodeputato della Lega e presidente della Commissione sicurezza del Comune, lancia un grido di guerra: «Basta con i ghisa che arrivano dall'Italia del Sud. Chiederemo al sindaco Moratti che per poter partecipare alle selezioni sia necessario avere la residenza a Milano o almeno in Lombardia». Personalmente, e l'ho già scritto, non sarei contrario neppure ai vigili urbani extracomunitari, figuriamoci a quelli che arrivano dal Sud. Anche perché prima di sapere la provenienza dei nuovi vigili urbani di Milano mi piacerebbe capire la loro destinazione. Perché ultimamente dalle strade di Milano i ghisa sono completamente scomparsi. Fateci caso: da quanto tempo non vedete un ghisa che si applica alla sua funzione primaria che è quella di regolare e facilitare il traffico? Me lo hanno fatto notare, qualche settimana fa, alcuni tassisti. Da allora, a piedi, in macchina, in tram, sono andato alla ricerca del ghisa perduto. Risultato di questa mia personale indagine: zero. Neppure uno, neppure per sbaglio. Ho incontrato solo pattuglie di ausiliari della sosta. Che i vigili non amino starsene in strada è cosa vecchia e risaputa ma è un po' come se un muratore rifiutasse di salire su un impalcatura, forse sarebbe obbligato a cambiare mestiere. Ma è storia vecchia e risaputa pure che, nel corso degli anni, sul corpo dei vigili sono piovute tantissime competenze che nulla hanno a che vedere col traffico.

Forse il Comune dovrebbe cercare di bilanciare le esigenze di «ufficio» con quelle della strada. Ci sono punti e snodi viari a Milano in cui un ghisa non solo farebbe comodo ma sarebbe necessario. Insomma i prossimi vigili prendeteli dove volete ma mandateli in strada. A fare il loro mestiere.

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