Fino a domenica sembrava fatta. Quasi una cosa scontata. Come un antico muro da provare ad abbattere, un tentativo per comprendere se i tempi fossero maturi per tornare ad un clima di, almeno apparente, serenità. Senza agguati, senza odio.
Poteva essere, ma non sarà. Genoa- Milan non vedrà a Marassi la presenza dei tifosi rossoneri a cui ieri il comitato analisi sicurezza per le manifestazioni sportive (Casms) ha vietato la trasferta di Genova. Questa mattina il prefetto riceverà la relazione del questore e metterà in atto il provvedimento regolamentando la vendita dei biglietti. Le gabbie del «Ferraris» resteranno chiuse perché, dopo gli incidenti di Napoli e Roma, il livello di guardia sulle partire del campionato è tornato alto e ha dato il via ad una nuova stretta da parte del Ministero degli interni . Nella serata del trofeo dedicato alla memoria di Vincenzo Spagnolo, anche il padre Cosimo aveva parlato con toni distensivi augurandosi «che Genoa- Milan possa tornare ad essere una partita normale, come tutte le altre». Una partita normale, senza violenze, ma il rischio è troppo alto e il calcio sembra non potersi permettere ulteriori tentativi.
Il timore è che Genoa- Milan si possa trasformare in un evento ad alta tensione con incidenti dallarrivo alla stazione Brignole della tifoseria organizzata rossonera, fino allo stadio. Tanto che il sindacato di polizia Silp- Cgil era anche intervenuto, ieri mattina, sollecitando le sedi competenti per chiedere misure di sicurezza tempestive per la gara del 14 settembre. I poliziotti avevano chiesto che intervenisse il Prefetto di Genova con la convocazione del Comitato per lordine e la sicurezza pubblica per studiare delle soluzioni che tutelassero lincolumità delle forze dellordine. Ma non è stato necessario, visto che la decisione è stata presa a livello centrale.
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