Già scricchiola la coalizione di Rutelli

Cos’è una coalizione? Per il dizionario di Tullio De Mauro, grande linguista ed ex ministro ulivista dell’Istruzione, coalizione è una «lega, alleanza di persone, partiti e simili per la realizzazione di scopi comuni». Definizione che poco si adatta al cartello elettorale guidato da Francesco Rutelli. Perché nell’anomalia romana, che vede confermata la fragile unione tra Pd e sinistra radicale, che a livello nazionale ha già fallito, i motivi di contrasto sono emersi ben prima di arrivare alle urne. E non è roba da poco.
Si comincia col programma. Rutelli ha presentato in autonomia il suo sintetico brogliaccio di buoni propositi, poco dopo la sinistra arcobaleno di Roma ha fatto lo stesso. Ovviamente, i punti in comune non sono molti, quelli di frizione, invece sì. E si moltiplicano ogni giorno. Come l’imbarazzante questione del vicesindaco: la poltrona, secondo l’accordo elettorale, spetterebbe all’ala sinistra, precisamente alla candidata in quota Prc Patrizia Sentinelli. Solo che Cicciobello, quando ormai mancano due settimane al voto, si è «dimenticato» di indicare l’ex sottosegretario agli Esteri come suo vice. Una discreta scortesia che proprio la Sentinelli, ieri, non ha mancato di sottolineare, con garbo, ai microfoni di Radio Popolare: «Farei il vicesindaco, ma per ora non mi è stato proposto». D’altra parte, un ticket Rutelli-Sentinelli farebbe scintille, visto che i due su molti (troppi?) argomenti la pensano in maniera diametralmente opposta. Gli esempi abbondano. Sulla sicurezza, per cominciare. Rutelli fa la voce grossa, promette di militarizzare la città con «pattuglie miste» di polizia, vigili urbani, carabinieri e gdf per sgominare crimine e abusivismo? La sua autocandidata vice replica bocciandone pubblicamente la ricetta in un’intervista al Corsera: «Sbagliato un messaggio politico incentrato solo sull’aspetto repressivo». E se si parla di Rom, peggio ancora. Rutelli promette sgomberi (a cominciare dal Casilino 900), la Sinistra arcobaleno mette nero su bianco che «non dovranno più verificarsi sgomberi di migranti e baraccopoli senza aver prima definito un’alternativa dignitosa». Che comunione d’intenti. Non basta. Sull’emergenza abitativa l’ex sindaco e neocandidato assicura legalità e fine delle occupazioni. I suoi «alleati» di sinistra mettono nel programma spazi sociali occupati e autorecupero abitativo, e candidano l’«Actionista» Tarzan (al secolo Andrea Alzetta), forte di uno slogan certamente chiaro: «Occupare case è reato? Ma Tarzan lo fa». Quale alchimia politica ha potuto mettere insieme l’ex mangiatore di pane e cicoria e l’inquieta ala sinistra della Roma rutelliana è difficile da capire anche sbirciando il capitolo rifiuti: per Rutelli i termovalorizzatori sono doverosi. Per la Sentinelli, «chi anche oggi parla di termovalorizzatori vuol dire che non crede alla raccolta differenziata».

Tornando a De Mauro, la voce coalizione del suo dizionario offre un’alternativa: «gruppo di persone alleate contro un unico avversario». Non troppo calzante nemmeno questa: con alleati così, chi ha bisogno di avversari?

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