Già usata la «riserva» per pagare i debiti della Sportingenova

Già usata la «riserva» per pagare i debiti della Sportingenova

Siamo già oltre il fondo del barile. Grazie a Sportingenova, la società che gestisce gli impianti sportivi per conto del Comune, il cassiere dell’amministrazione il 22 gennaio ha già pescato dal «fondo di riserva 2009» ben 700mila euro. Una delibera della giunta ha dato il via libera ad «apportare al bilancio di previsione 2009, al bilancio pluriennale 2009-2011 le modifiche» necessarie a pagare i debiti della società che non riesce a far quadrare i conti. Tecnicamente viene deciso un «supporto finanziario a Sportingenova, erogato in proporzione alla quota di partecipazione del Comune stesso». Ma non è finito ancora il primo mese dell’anno che già il bilancio è da rifare e c’è da pescare nella riserva.
«Un brutto segnale - attacca Franco De Benedictis, consigliere della Lista Biasotti - anche perché arriva da un settore che continua a essere una vera e propria voragine mangiasoldi per la città. Siamo di fronte a un’incapacità di gestire le strutture pubbliche che pure hanno molto mercato». Il riferimento indiretto allo stadio di Marassi non è casuale, ma non è limitato al caso più eclatante. L’utilizzo del Luigi Ferraris da parte di Genoa e Sampdoria non ha certo sentito la crisi, anzi proprio quest’anno le due società si stanno mettendo in regola con i pagamenti anche arretrati. Eppure i bilanci della Sportingenova sono sempre più in rosso.
«Abbiamo sentito parlare di quasi 4 milioni di euro di passivo per quest’anno - insiste De Benedictis - E facendo rapidi conti ho cercato di capire come sia possibile che ci siano tali rimesse nel gestire strutture sportive». Un altro caso clamoroso che il consigliere arancione prende in esame è quello della Sciorba. Sportingenova dovrebbe guadagnarci vista la buona partecipazione di atleti e appassionati che la frequentano. «Invece a guadagnarci sono le società sportive cui è stata subappaltata la piscina - snocciola le cifre l’esponente di opposizione - Si tratta di sei società che organizzano corsi di nuoto e di acquagym. Pagano alla Sportingenova 2 euro e 80 centesimi l’ora a corsia per la scuola di nuoto e 14 euro per l’acquagym. Tutte insieme però contano su circa 4500 soci che pagano oltre 400 euro l’anno per iscrizione e corsi. Non ci vuole un contabile per capire che a rimetterci è la Sportingenova che poi deve provvedere alla manutenzione dell’impianto e a coprire le spese. E che invece potrebbe avere qualche introito se facesse quello per cui è stata creata, cioè gesire le strutture e non darle in subappalto».
Solo per fare un esempio, a seguito dell’ultima nevicata è nuovamente crollato il pallone che copre la piscina ed è stato necessario un intervento per rimetterlo in sesto.

«Ma si è messa l’ennesima toppa - chiosa De Benedictis - Non si è fatto nulla di definitivo e la prossima volta saremo daccapo». Cioè il deficit di Sportingenova aumenta. Finché nel «fondo di riserva» del Comune ci saranno soldi. Ma siamo solo a inizio febbraio.

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