Catania Per uccidere un uomo incensurato, dalla vita apparentemente tranquilla e senza alcun collegamento con la criminalità organizzata, hanno utilizzato un fucile da caccia grossa. Un delitto che si presenta come un rebus. La vittima è un informatore scientifico incensurato di 33 anni, Giuseppe Roberto Cavalieri, assassinato la notte scorsa mentre rincasava in un condominio di San Gregorio, in provincia di Catania. Il killer, che lo attendeva sotto casa, lo ha centrato al petto con un colpo di fucile calibro 12 caricato con un proiettile rinforzato, del genere di quelli usati per la caccia al cinghiale. Unarma micidiale.
I carabinieri del comando provinciale di Catania, che conducono le indagini, coordinati dal sostituto procuratore Alessandra Migliorini, escludono che lomicidio possa essere maturato nel mondo criminale anche perché Cavalieri - che viveva in un attico - era incensurato e senza collegamenti con il mondo della malavita. Per questo motivo gli investigatori stanno ricostruendo la personalità della vittima cercando il movente nella sua vita privata.
Tra le ipotesi una vendetta personale, motivi passionali o economici. Nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita dellinformatore scientifico e le sue frequentazioni, gli investigatori hanno sentito per tutta la notte amici e parenti di Cavalieri.
Lomicidio è avvenuto intorno alle 2.30 davanti al cancello del condominio dove luomo viveva solo, in via don Scuderi. La vittima stava rincasando in auto dopo una serata trascorsa in un ristorante in compagnia della fidanzata, che aveva riaccompagnato a casa poco prima. Cavalieri col telecomando aveva aperto il cancello elettrico dellarea condominiale e stava attendendo di poter passare quando il killer è entrato in azione sparando un solo colpo di fucile da distanza ravvicinata contro il finestrino dellauto. La vittima non ha avuto scampo, colpita a morte senza alcuna possibilità di reazione.
Giuseppe Roberto Cavalieri viene descritto dai vicini di casa come una persona tranquilla, che conduceva una vita dai ritmi regolari. «Siamo stati svegliati dai carabinieri - racconta un condomino - e siamo scesi in strada.
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