Il giallo di Penati: «copre» azionisti anonimi

da Milano

I soldi si sa non bastano mai. Anche a Filippo Penati che si ritrova a controllare un impero economico con ventotto partecipate, dalle società autostradali a quelle idriche e aeroportuali. Gestione che al presidente della Provincia di Milano non occupa più di tanto tempo: infatti, dal 24 novembre 2006, il diessino Penati siede nel consiglio d’amministrazione della srl Eventus, società privata con sede in via Baschenis a Bergamo, che ha come oggetto sociale «la produzione, l’importazione e/o la vendita di cemento, sabbia, vernici, laminati e legno».
Avventura imprenditoriale che non vede però da solo l’ex sindaco dell’ex Stalingrado d’Italia. Al suo fianco, nel cda di Eventus, c’è pure Franco Maggi, il direttore centrale del settore comunicazione e relazioni istituzionali della Provincia di Milano. Ma, attenzione, né Penati né Maggi figurano tra i soci di Eventus srl: dalla visura camerale si scopre che il capitale sociale è detenuto tra due soci privati - Fabio Maggi, fratello di Franco, e Maria Gabriella Belotti ognuno con il 25 per cento ed entrambi nel cda - e una società fiduciaria Plurifid spa con sede in via Alfieri a Torino, che ne possiede il restante 50 per cento.
Sì, avete letto bene: la metà di Eventus che ha nel cda Filippo Penati e che ha come oggetto sociale il commercio di materiale d’uso edile è detenuto da una società fiduciaria, una di quelle - per intenderci - che assumono la rappresentanza di azionisti che rimangono anonimi garantendone naturalmente gli interessi. Dettaglio non da poco per un amministratore pubblico, che Alleanza nazionale ha quindi sbattuto in faccia al presidente della Provincia, «visto che quest’attività affaristica di Penati e del suo boys, Maggi, incrina irrimediabilmente il rapporto di fiducia con i cittadini, già oggi pericolosamente allarmati, e quindi le basi stesse della democrazia per l’insorgenza di eventuali conflitti di interesse».
Denuncia firmata da Gianfranco De Nicola, capogruppo provinciale di An, che in Eventus vorrebbe vederci più chiaro: «Penati deve dire senza giri di parole chi rappresenta in questa società, ben sapendo che troppo spesso le società fiduciarie sono uno strumento non sempre utilizzato in un clima di fiducia e di rispetto delle normative antimafia, antiusura e contro l’evasione fiscale». Richiesta messa nero su bianco, con tanto di interrogazione dove si pone l’accento pure «su altra fondamentale inopportunità: la società commercia cemento e la Provincia di Milano costruisce e costruirà opere pubbliche rilevanti come Pedemontana e Tem». «Inopportunità» di rapporti con l’Istituzione milanese che Penati smentisce, «Eventus organizza eventi e spettacoli culturali e sportivi e non svolge nessuna altra attività pur prevista dall’oggetto sociale», senza però «soddisfare la richiesta di An di conoscere i nomi delle persone che si celano dietro la fiduciaria».
Colto in flagrante, Penati aggiunge che «dietro la fiduciaria non c’è Totò Riina», che «non ho mai vissuto di politica» ma, anzi, «ho sempre coltivato una professionalità autonoma per non far dipendere la mia vita dalla politica e non essere costretto a diventare un uomo buono per tutte le stagioni».

Motivazione, quest’ultima, che, parola sua, l’ha convinto «ad accettare di entrare nel cda di Eventus, con una carica che prevede un impegno di qualche ora al mese e per continuare a coltivare ad aggiornare la mia professionalità». Aggiornamento per un insegnante di applicazione tecnica in aspettativa da poco meno di un decennio.

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