Si stava preparando per la fuga allestero, probabilmente in Sud America. A tradirlo una telefonata alla fidanzata: «Non farò un solo giorno in carcere. Possono cercarmi per 30 anni, ma non mi troveranno mai. Piuttosto mi butto dal ponte del Tartano». Pochi minuti dopo, i carabinieri di Sondrio hanno bussato alla sua abitazione con un provvedimento di fermo nei confronti di Simone Rossi, 28 anni, imprenditore del settore marmi di Ardenno (Sondrio). Era stato lultimo ad aver visto Donald Sacchetto prima della sua misteriosa scomparsa, la notte dello scorso 16 maggio, e nei giorni scorsi, proprio nella cava della famiglia di Rossi, sono stati trovati i resti della vittima. Limprenditore laltra sera è stato portato nel carcere di Monza, con le accuse di omicidio, distruzione di cadavere, detenzione darmi e di stupefacenti. Proprio la cocaina potrebbe aver giocato un ruolo importante nellomicidio delloperaio di 36 anni, la cui famiglia è originaria di Padova. Al termine della festa di compleanno di Donald, rientrato dallAustria dopo un periodo di lavoro per festeggiare e rivedere i genitori e la sorella, Rossi avrebbe fatto uso di cocaina. Poi i due amici si sono divisi dal resto della compagnia e sono rimasti soli. Limprenditore aveva con sé una pistola. Sono stati in tanti, quella notte, a vederlo con unarma: giocava a fare il cowboy sparando colpi in aria. Cosa sia successo ancora non si sa, manca un movente ed è in corso di accertamento la dinamica del delitto.
Per giorni il giovane ha sfidato gli inquirenti, sostenendo che lamico, in preda a una crisi depressiva per la recente separazione dalla moglie originaria dellEst Europa, gli aveva strappato di mano la pistola per uccidersi. Poi, sempre secondo il suo racconto, lo avrebbe sepolto nella cava perché spaventato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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