Il «giallo» sta diventando bianco come le nevi della Scandinavia

La scrittrice Maj Sjöwall, la quale ha creato negli anni Sessanta assieme a Per Wahlöö la fondamentale saga dell’ispettore Martin Beck, sostiene che ormai in Svezia «ci sono più giallisti che scrittori e più delitti immaginari di quanti non ne siano mai accaduti nel nostro paese...». Certo è che il moltiplicarsi nel tempo di detectives nordici ha prodotto effetti prorompenti sul mercato. Il grande successo internazionale raccolto da autori come Stieg Larsson (la Millennium Trilogy ha superato i 15 milioni di copie vendute), ma anche da Henki Mankell, Jens Lapidus, Jo Nesbø, Liza Marklund, Jonathan Lindqvist, Åsa Larsson, Leif G. W. Persson, Anne Holt, Håkan Nesser, Arnaldur Indridason ha portato gli editori mondiali a scommettere forti cifre sui noiristi scandinavi.
Fra 13 e 18 gennaio debuttano nelle librerie italiane due nuovi annunciati best seller provenienti dalla Svezia: La principessa di ghiaccio (Marsilio) di Camilla Läckberg e L’ipnotista (Longanesi) di Lars Kepler. Libri che sono stati oggetto di superaste al Salone del Libro di Francoforte e che propongono due indagini a tinte forti ambientate nella piccola località turistica di Fjällbacka e a Stoccolma, mettendo in scena inedite coppie di investigatori: la scrittrice Erica Falck e l’ispettore Patrick Hedström da una parte, e l’ex ipnotista-psicoterapeuta Erik Maria Bark e l’ispettore Jonna Linna dall’altra. Cercando di spiegare il crescente successo internazionale dei thriller nordici la stessa Camilla Lackberg risponde: «Abbiamo una lunga tradizione nel genere che risale a Sjöwall e Wahlöö negli anni Settanta. Credo anche che siamo un popolo della malinconia. Siamo persone riservate. Ma le emozioni umane, più uno cerca di tenerle sotto controllo, più si scatenano». Per quanto riguarda la singolare ambientazione di tutti i suoi romanzi nel piccolo villaggio portuale di Fjällbacka aggiunge: «Sono sempre stata più interessata alle piccole società. Non sono attratta dalle storie di gangster e terroristi. Preferisco le microprospettive, le vicende di uomini comuni. In un piccolo paese, dove tutti conoscono tutti, ci sono molti pettegolezzi e piccoli risentimenti. Trovo interessante questa atmosfera di tensione permanente».
Alta tensione che i lettori troveranno anche fra le pagine de L’ipnotista di Kepler (pseudonimo che cela i coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho) che ha al centro del plot non solo un’acuta analisi delle tecniche dell’ipnosi, ma anche l’emofilia e i traumi infantili da strage e che ci mostra nelle parti di vittime e testimoni di terribili violenze gli adolescenti Josef Ek e Benjamin Bark. E che la scuola svedese ormai sia un punto di riferimento anche per i narratori americani è confermato dal fatto che l’acclamato maestro del best seller James Patterson abbia scelto come partner in crime proprio la scandinava Liza Marklund (che in questo momento sta godendo di un buon successo in Italia con Il testamento Nobel) per realizzare l’imminente The Postcard Killers, annunciato come uno dei blockbuster dell’annata e che ha per protagonista un serial killer che fa strage di coppiette in vacanza in luoghi romantici come Roma, Parigi, Londra, Copenaghen, Stoccolma.
Intanto Marsilio, in attesa di pubblicare la biografia ufficiale di Stieg Larsson scritta da un suo amico poliziotto, regalerà ai lettori un volumetto che raccoglie le lettere del noirista svedese che raccontano la genesi della Millennium Trilogy, testi fino a ora disponibili solo on line sul sito dell’editrice veneziana.

Dal canto suo Sellerio, per celebrare la prima grande coppia del noir nordico ha edito il volume I primi casi di Martin Beck (che raccoglie Roseanna, L’uomo che andò in fumo e L’uomo al balcone) siglati da Sjöwall e Wahlöö, tre appassionanti indagini accompagnate dalle prestigiose prefazioni di Henki Mankell, Anders Roslund e Börge Hellström e Jo Nesbø. Anche Iperborea, da sempre specializzata nella narrativa nord-europea, risponde al mercato con la nuova collana «Ombre» inaugurata da Satelliti della morte del norvegese Gunnar Staalesen.

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