Giallo tariffe tra Bruxelles e l’Authority

da Milano

La Commissione Ue torna a bacchettare Agcom, chiedendo il rispetto degli impegni presi sul fronte delle tariffe di terminazione, il servizio grazie al quale un operatore consegna al proprio cliente le chiamate in arrivo dalla rete di un altro operatore. Alla base della vicenda c’è una lettera che il commissario Viviane Reding ha inviato all’Authority italiana. Ma l’AgCom lamenta che la lettera, resa pubblica, abbia rappresentato una ingerenza sulle decisioni che la stessa dovrebbe prendere a breve su queste tariffe che potrebbero subire un ritocco all’insù a favore di alcuni operatori concorrenti come Bt Albacom, Tiscali e Fastweb. E qui si scatena un altro giallo in quanto la lettera sostiene che da tempo l’Ue chiede di modificare il provvedimento sulle tariffe di terminazione, riducendo quelle consentite agli operatori nuovi entranti mentre alcuni tra essi, come Fastweb, concordano nel sostenere che sarebbe la stessa Reding a pensare che le tariffe di terminazione asimmetriche possono essere temporaneamente uno strumento per favorire la concorrenza. Le tariffe di terminazione, che sono appunto quelle che le società pagano alle altre per «terminare» la propria chiamata, a oggi sono per i concorrenti circa 1,54 centesimi al minuto, contro i 0,41 centesimi di Telecom. Ma secondo il nuovo provvedimento Agcom potrebbero passare a 2,49 centesimi per Fastweb, 2,23 centesimi per Bt Italia e 2,19 centesimi per Tiscali.

Intanto ieri il ministro delle tlc Paolo Gentiloni ha firmato una intesa con l’ad di Telecom Franco Bernabè per eliminare il cosiddetto digital divide e favorire lo sviluppo d’infrastrutture in larga banda su tutto il territorio nazionale.

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