«Gianluca ha pianto e pregato con me»

I medici: «Fargli vedere la partita dell’Italia sarebbe stato un po’ troppo pericoloso»

Nino Materi

Il televisore in camera per la partitissima della nazionale non c’era. I medici avevano detto che per il «degente» Gianluca Pessotto sarebbe stato meglio «non affaticarsi». Ma a pochi metri dal suo letto la telecronaca degli azzuri era ben udibile anche da lui: alle 20 in punto, infatti, l’ospedale Molinette di Torino, come il resto d’Italia, era interamente sintonizzato sulla finale dei Mondiali. E sicuramente anche Gianluca avrà tifato per l’Italia. Ma ieri per Pessotto è stata comunque una giornata importante. A due settimane da quel maledetto martedì 27 giugno, quando l’ex campione juventino tentò il suicidio lanciandosi dal tetto della sede bianconera, Gianluca ha ricevuto la visita dell'arcivescovo di Torino, Severino Poletto.
«Abbiamo pregato insieme, mi è parso contento per la visita e per la commozione gli sono scese due lacrime», ha detto il cardinale, che ha poi incontrato i medici e si è fermato a colloquio con i familiari del paziente. «L’affetto che circonda Gianluca è la migliore medicina per lui e per noi - ha detto all’arcivescovo alla moglie Reana -. Le cose che in questi giorni di angoscia mi hanno più commosso sono stati i disegni delle bambine dedicati al loro papà e l’attaccamento del suo ex compagno di squadra Montero che dall’Uruguay è venuto a Torino per stare vicino a Gianluca».
«L'ho trovato molto lucido, sveglio, anche i medici mi hanno detto che è in una fase positiva, dunque, speriamo in bene», ha aggiunto il cardinale, sottolineando di aver incoraggiato Pessotto: «Gli ho detto che può farcela, ma che deve crederci, che deve voler guarire». Al termine dell’incontro l'arcivescovo di Torino ha raccontato ai cronisti: «Quando sono entrato nella stanza ci siamo fatti il segno di croce, io gli ho detto che ho pregato per lui e che continuerò a farlo e abbiamo pregato insieme, è stato un momento di grande lucidità». Monsignor Poletto ha poi sottolineato che «da tempo avevo piacere di venirlo a trovare, mi sembrava giusto fare questa visita, anche se desideravo venire quando Pessotto fosse stato in grado di percepire la mia presenza e ora sono contento che mi abbia accolto bene». Pessotto ha ricevuto, oltre alla visita dell'arcivescovo di Torino Severino Poletto, quella dell'ex bianconero Attilio Lombardo e del presidente onorario della Juve, Giampiero Boniperti; nella sua stanza sono sempre presenti i familiari e ieri un tifoso bianconero ha portato anche un mazzo di fiori.
L’ultimo bollettino medico parla di un «lieve recupero delle condizioni di salute di Gianluca Pessotto», anche se l'ex terzino bianconero rimane tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. A sottolineare il lieve recupero, dopo il peggioramento dei giorni scorsi causato da febbre intermittente, sofferenza epatica e dal lento riassorbimento del pneumatorace, sono stati i sanitari che che lo hanno in cura. In particolare, il direttore del reparto di rianimazione, Pier Paolo Donadio, pur evidenziando la fase più positiva, si mantiene prudente. «Sono situazioni che possono sempre cambiare da un momento all'altro, anche se oggi i segnali di ottimismo sono prevalenti».

Il medico ha però escluso che il paziente fosse in condizioni di assistere alla finale del Mondiali, una eventualità che era stata ipotizzata nei giorni scorsi quando le condizioni di salute dell'ex calciatore avevano mostrato un lieve miglioramento: «Il paziente da alcuni giorni era sedato farmacologicamente e in questo stato è rimasto anche ieri».

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