Non è passato tanto dai tempi dei cortei e delle occupazioni. Luca Gibillini, 34 anni, è sbarcato a Palazzo Marino come consigliere comunale di Sel da meno di tre mesi, vicino di banco neanche a farlo apposta di Mirko Mazzali, collega di partito e scorribande al Leoncavallo. Ma deve averne già una certa nostalgia. Due sere fa ha raggiunto i sovversivi del Cantiere che hanno montato laccampamento abusivo per trascorrere la notte in piazza Affari, dopo aver inscenato nel corso della giornata irruzione in Borsa, insulti, tafferugli. «Bella, ricca serata con la Fiom e Alterego in piazza Affari» commentava entusiasta su Facebook intorno alle tre di notte, dando appuntamento al corteo dei sindacati, «ci vediamo in strada, il posto che preferisco, la strada libera e liberata che vorrei tutti i giorni e tutte le notti a Milano». Non ha smesso i toni da megafono. Ma chissà che ne direbbero a proposito delle strade libere e liberate i residenti nelle zone della movida. O che ne hanno già detto.
Questestate cè stata la rivolta del quartiere dopo il rave party non autorizzato alle Colonne di San Lorenzo, mille giovani hanno occupato la piazza con consolle, dj, musica a palla fino a tardi e vigili quasi incapaci di reagire. Ci è voluto un incontro in Comune con gli organizzatori per evitare il bis, trait dunione (chissà perchè?) ancora una volta Gibillini, che pure unidea condivisa con il collega Mazzali per sisolvere la situazione ce lavrebbe: abbattere la cancellata anti-spaccio voluta dalla giunta di centrodestra e riaprire di notte il giardino delle Basiliche.
Sul suo sito internet si definisce «da sempre attivista politico, fin dai tempi del liceo Allende». Nato, cresciuto e ancora abitante tra la Barona e la Torretta, quartieri della periferia sud di Milano. Vuole impegnarsi per «quelle politiche giovanili che ancora oggi sono troppo sottovalutate dalla politica che piacerebbe a me».
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