Accantonate le paure di chi interpretava fino a poco tempo fa la sfida fra Lazio e Livorno come una guerriglia tra fazioni politiche e accomunava in maniera becera e poco intelligente il nome dei due club a disfide fra destra e sinistra, la partita in programma alle 15 allOlimpico propone un faccia a faccia fra compagini alla ricerca didentità.
Da una parte la squadra di casa, che alterna prestazioni-gioiello a clamorosi flop (Empoli e Cagliari su tutti), dallaltra la Camolese-band, che conta molto sulle disposizioni tattiche dellex centrocampista laziale e sulle estrosità dellaltrettanto ex - ma romanista, in questo caso - Francesco Tavano. Delio Rossi ha studiato lavversario e ha pensato bene di proporre il tridente Rocchi, Pandev e Bianchi con alle spalle un altro terzetto di centrocampo formato da Manfredini, Ledesma e Dabo.
Lo schema, più volte provato in allenamento, rappresenterà presumibilmente la maniera migliore per arginare le scorribande dei labronici, capaci di sfruttare bene i corridoi centrali così come le corsie esterne. De Vezze e Filippini sono due capaci di «far legna» come pochi e il loro creare argine a centrocampo permette a Pulzetti e Pasquale di interagire in maniera esemplare con le punte. Che saranno, stavolta, Tristan e il campano di Santa Maria Capua Vetere, mentre Diamanti partirà dalla panchina. Detto di centrocampo e attacco biancoceleste, cè da soffrire nel descrivere il reparto arretrato. Confermato Ballotta fra i pali, bisogna intuire chi formerà davanti a lui la linea Maginot. Behrami, che al termine dellultimo allenamento sè procurato una contrattura muscolare ai flessori della coscia destra, pare destinato alla tribuna. Da dove invece verrà prelevato Siviglia.
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