Sant’Elena (PD) - Il campo parrocchiale è aperto a tutti, ma le regole sono chiare per tutti. E' il ragionamento che probabilmente ha fatto il parroco di Sant’Elena, nel padovano, quando ha preso la decisione di sfrattare dall’impianto da calcio la locale squadra amatoriale. Il motivo? Troppe bestemmie sul campo e quindi un cattivo esempio per gli spettatori e per gli stessi giocatori.
Basta bestemmie In realtà ufficialmente lo stop agli allenamenti sarebbe causato dai lavori di ristrutturazione della struttura, che rendono indisponibili anche gli spogliatoi, ma don Domenico non nasconde che alla base della decisione, come riporta il Mattino di Padova, vi sono le troppe parolacce che volano nelle fasi di gioco più animate.
"E la carità cristiana?" "Secondo il parroco - dice Orfeo Dargenio, presidente del Calcio Sant’Elena 1996 - i giocatori in campo non rispettano l’etica cristiana e sono spesso protagonisti di baruffe".
A 15 giorni dall’inizio delle gare, si lamenta Dargenio, "don Zaggia ci mette in serie difficoltà. La carità cristiana insegna il perdono: se negli anni abbiamo sbagliato, non ci sembra giusto che a pagarne le conseguenze siano pochi ragazzi". "Calcio deve far crescere" Irremovibile per ora il parroco, anche se lascia aperta la porta ad una possibile ricomposizione della vicenda. "Non vogliamo buttar fuori nessuno - precisa - ma vogliamo avviare una riflessione nel mondo dello sport su come deve essere vissuto l’agonismo, sul suo significato più profondo, che non può essere che quello di far crescere le persone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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