Il dopo Kakà è scolpito in una frase, una delle tante dedicate ieri da Silvio Berlusconi alla trattativa calcistica che tiene col fiato sospeso milanisti e madridisti. «Il calcio non è stato inventato da questo o quel calciatore, e giocatori in gamba ce ne sono tanti, il Milan credo che dovrà guardare a una punta vera e stiamo cercando sul mercato quale campione possa darci una qualità in più nel ruolo di punta avanzata» è lidentikit preparato dal patron del Milan nel giorno in cui ripete che con lasso brasiliano è previsto, lunedì sera, «un lungo colloquio al telefono» per definirne il futuro, non ancora scritto nero su bianco, «nulla è deciso» lo stato dellarte secondo Silvio Berlusconi. Che pure ricostruisce il siparietto con Cristiano Ronaldo la notte della finale Champions di Roma. «Gli ho teso una lenza - il racconto - come mi piacerebbe vederti vestito in rossonero gli ho detto; mi ha guardato e ho capito, tutti i giocatori del mondo vorrebbero venire al Milan».
Nelle diverse interviste, un paio di notizie pratiche. La prima riguarda Ambrosini: «Gli rinnoveremo il contratto, sarà il nostro capitano». Corretta al volo la precedente intuizione, preferire Gattuso per il ruolo, «in campo abbiamo un giocatore di vitalità straordinaria, un grande cuore, si chiama Gattuso». La seconda si riferisce agli interrogativi legati al recupero fisico di Marco Borriello. «In lui crediamo molto ma non siamo ancora sicuri che abbia recuperato al 100%» la frase che autorizza qualche dubbio.
Non è mancato il riferimento, puntuale, allo storico dissenso tattico con Ancelotti. E cioè alluso della melina per addormentare il gioco negli ultimi 20 minuti di alcune partite, il cui risultato è stato invece ribaltato dai rivali del Milan. «Quel sistema tattico che io consigliavo è stato applicato nellultima partita, a Firenze, risultata decisiva per la qualificazione in Champions».
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