Il «12 dicembre 1969» è una di quelle date che non hanno bisogno di spiegazioni, come l’11 settembre 2001. Basta pronunciarla ed è subito piazza Fontana, Banca dell’Agricoltura, bomba, strage. Un’unica grande inchiesta senza fine, con anarchici e fascisti che entrano ed escono dai fascicoli, vengono condannati e poi assolti. E alla fine nessun colpevole, nessuna spiegazione. Un grande mistero che ora il regista Marco Tullio Giordana cerca di raccontare con una pellicola le cui riprese sono iniziate in questi giorni in città.
I primi ciak nei giorni scorsi con Valerio Mastandrea, che ha preso il posto di Kim Rossi Stuart nel ruolo di Luigi Calabresi, mentre Pierfrancesco Favino sarà l’anarchico Giuseppe Pinelli, Michela Cescon la moglie, mentre Laura Chiatti sarà la compagna del commissario. Titolo provvisorio «Il romanzo della strage», che dovrebbe essere il prossimo anno a Cannes. Nel frattempo la città è tornata «in bianco e nero» con pantere della polizia d’epoca ancora «verde oliva», giacche striminzite e camicie con i collettoni, come imponeva allora la moda. Il momento più drammatico, l’altra sera in piazza Fontana alle 23.39 (quel tragico giorno in realtà erano le 16.37) quando l’esplosione schianta le vetrate della banca, rovescia le macchine parcheggiate, fa cadere una «nevicata» di frammenti di carta tutt’attorno. E poi l’inchiesta: l’arresto di Pinelli, la sua drammatica caduta dal terzo piano della questura, mai chiarita completamente, le accuse al commissario Calabresi, poi ucciso il 17 maggio 1972.
Da quel 12 dicembre magistrati, politici e giornalisti hanno avviato inchieste che hanno portato a incriminare esponenti di destra e sinistra, funzionari dei servizi segreti. Tanti processi, ben 11, uno persino a Catanzaro per «legittima suspicione»; qualche condanna, poi in appello nessun colpevole. Ognuno nel frattempo ha elaborato le proprie verità, nessuna in grado di spiegare davvero chi mise quella bomba e soprattutto perché. L’unica «verità» furono quei 17 morti, senza contare Pinelli e Calabresi, e 88 feriti.
A distanza di oltre 40 anni, Marco Tullio Giordana sta dunque cercando di mettere insieme i pochi tasselli certi, usando la sceneggiatura di Stefano Rulli e Sandro Petraglia in larga parte basata sul libro Il segreto di piazza Fontana, scritto dal giornalista dell’Ansa Paolo Cucchiarelli. Il regista girerà contemporaneamente anche un documentario, usando interviste con i superstiti e i parenti delle vittime.
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