da Milano
Per lAlta velocità in Val di Susa secondo qualche esponente dellUnione è tutto deciso mentre per altri è ancora tutto da decidere. Insomma, nel centrosinistra prosegue quel confronto che per la maggioranza è solitamente definito normale dialettica e per lopposizione è teatrino. Se per il ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa, «la scelta di fondo è compiuta» in linea con gli impegni assunti dal governo con lEuropa ed «è fuori discussione che la Tav passerà al di qua delle Alpi» e per il suo collega delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, «la Torino-Lione sha da fare», il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso (Ds), dice in settembre si potranno aprire i cantieri del tunnel, «unica soluzione per utilizzare la linea anche per come linea merci». Ma il ministro dellAmbiente, Alfonso Pecoraro Scanio (verdi), sostiene invece che lopera si farà ma «senza mega tunnel» e il suo collega dei Trasporti, Alessandro Bianchi (Pdci), sostiene che «dobbiamo discutere non sul se ma sul come» realizzare il collegamento ferroviario veloce, mentre il sottosegretario allAmbiente Laura Marchetti (Prc) ribadisce la sua contrarietà «senza se e senza ma» a unopera «inutile e invasiva».
Nel corso della giornata si moltiplicano le prese di posizioni degli esponenti della maggioranza ostili alla Tav. Il capogruppo alla Camera di Rifondazione comunista, Gennaro Migliore, sottolinea che «bisogna ascoltare le ragioni della popolazione locale che da tempo si batte per una soluzione alternativa». E il segretario dello stesso partito, Franco Giordano, vuol «far notare al ministro Padoa-Schioppa che lEuropa non ci obbliga a fare nulla».
E Maurizio Lupi (Forza Italia) parla di «solita rappresentazione teatrale, desolante come quella allestita per la politica estera».