Giorgia, ecco il triplo cd: «Sono uno spirito libero»

MilanoIn effetti Giorgia è una donna solare. D’accordo, lei parla sempre di complicazioni, si arruffa, si preoccupa dei dettagli fino allo sfinimento. Ma anche ieri, presentando il suo nuovo triplo cd Spirito libero-Viaggi di voce 1992-2008, ha parlato lieve e spiritosa, incastonando battute una dietro l’altra e dimostrando, sotto sotto, che per lei è arrivato il momento della svolta. In Spirito libero c’è tutta la sua produzione più significativa, ci sono le canzoni, le apparizioni tv, i video, i duetti, persino quattro inediti (il singolo Per fare a meno di te, Via col vento, Farei di tutto, Lacrime amare), c’è insomma la Giorgia che in sedici anni è diventata una delle signore della nostra canzone. Grande produzione, va bene, e adesso? «In realtà non ho il panico di chi si dice: oddio, che cosa devo fare?», spiega lei sorridendo e diluendo le parole in quel dolce accento romano che poi sparisce nelle canzoni. «Magari potrò utilizzare i brani che mi hanno già spedito autori come Pino Daniele, Daniele Sinigaglia e Piero Cassano. Oppure chissà». Di sicuro Giorgia, cantante di strepitoso successo, è anche la grande incompiuta del nostro pop: ha enormi possibilità, una voce morbida eppure preziosa e incisiva, ma talvolta sembra dimenticarsene. «Già dopo Come saprei, il brano con il quale ho vinto Sanremo nel 1995, la mia casa discografica mi propose di provare a sfondare all’estero. Ma ho rifiutato: non avevo solo paura, ero ancora alla ricerca del mio suono definitivo». Eccola qui, allora, la sua mania di perfezione, quella caratteristica bella e pericolosa che, ad esempio, nel duetto con Mina Poche parole porta la sua voce a livelli stellari ma talvolta rischia di essere paralizzante. Sbagliato: Giorgia è già un talento cristallino. Persino quando si siede dietro ai microfoni di una radio, come ha fatto a Radiodue o farà nella sua Radio Spirito Libero che nasce domani su www.dada.net, Giorgia mostra quel dono clamoroso che è la capacità di parlare ai propri ascoltatori e di rimanere in sintonia con loro senza precipitare in toni autoreferenziali oppure spocchiosi.

E forse questo triplo cd (uno, come ha voluto scriverci sopra, “per abbracciarsi”, l’altro “per liberarsi” e l’ultimo “per (r)incontrarsi”) è il trampolino giusto per iniziare una nuova fase. Lei, che ora è «più tranquilla», ha già preso la rincorsa e l’anno prossimo, con il nuovo cd, farà un altro salto in avanti, quello definitivo.

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