Giorgio, Teresa e le bontà dell’ultima latteria meneghina

Un tempo Milano ne era piena, oggi ne sopravvivono forse un paio, probabilmente una appena, quella del baffuto Giorgio Notari. La sua è l’ultima latteria dove si può ancora pranzare, la piccola e coccolosa Vecchia Latteria al 6 di via Unione, 02.874401, aperta da lunedì a sabato dalle 7.30 del mattino alle 7.30 della sera quando Giorgio e sua moglie (e cuoca) Teresa Valvano staccano.
Lì dal 13 dicembre 1953, solo cucina di primi, di verdure e di formaggi, è un’istituzione a tutta simpatia grazie alle battute di lui e a spazi che a definire angusti non si esagera. Due salette, tavolinetti e tutti amici. Ha detto Giorgio: «Nel tempo il quartiere è cambiato. Noi cerchiamo di essere sinceri e simpatici ma non vedo attorno la stessa genuinità e umanità nei rapporti.

Le botteghe sono diventate il trionfo della futilità, boutique, telefonino, scarpe di lusso, non mi piacciono». Da lui si spendono circa 20 e c’è sempre la coda: i piatti sono buoni nella loro semplicità e c’è una valida scelta di vini, per essere in una latteria.

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