(...) mi proteggo», proprio nel giorno in cui il periodico studentesco regalava preservativi. «Chiamo ora sul palco alcune persone che nel 2007 sono state vittime di un problema di censura», ha arringato la folla il presentatore tv. E accanto a lui sono finiti i tre redattori di «Ergo Sum», eroi neppure troppo per caso del «Coraggio laico».
I primi applausi sono scontati, quasi dovuti per cortesia. Uno dei ragazzi, Fiorello, prende il microfono e racconta quel che è successo. Cecchi Paone aveva spiegato a grandi linee quella foto blasfema, definendola una «Madonna», e soprattutto un «contributo» al dialogo sulla necessità di fare prevenzione alle malattie. Fiorello spiega la scelta di pubblicare la foto di quella statua del Cristo in restauro, insiste sul fatto che era avvolto da un cellophane, come se il riferimento al preservativo fosse solo un loro «contributo creativo». Poi chiosa: «Cè stato un giornale che non solo ha commentato la notizia, ma ha anche esultato, complimentandosi con la Provincia, una Provincia di centro sinistra, che ci ha tolto i finanziamenti. Un giornale che esulta per la chiusura di un altro giornale è qualcosa che non accadeva dal 1924».
Fiorello dice «un giornale» e non il Giornale, ma intanto il pezzetto di piazza Navona che si è radunato sotto il palco è ormai in delirio per quella notizia che può essere usata contro loscurantismo dei cattolici. Comunque i ragazzi di «Ergo Sum» sono più espliciti appena terminato il quarto dora di gloria. Appena scesi, a chi chiede loro qualche dettaglio, fanno i nomi. «È stato il Giornale di Genova a tirare fuori questa storia - confermano -. Il pezzo lo ha fatto un collaboratore, ma quello che ci è dispiaciuto è un commento del caporedattore Massimiliano Lussana, che dopo aver pubblicato lintervista a Repetto che subito prendeva le distanze e ci toglieva i finanziamenti, ha scritto che si congratulava con il presidente della Provincia. Ci teniamo a dire che il nostro è un giornale di cronaca, non un foglio anticlericale».
Né sul palco, né sotto, cè stato alcun riferimento al dibattito che ne è seguito, al quale ha partecipato anche Andrea Macco, scopritore della fotografia blasfema. E neppure un accenno al fatto che il Giornale ha sempre concesso a tutti il diritto di replica. I tre redattori di «Ergo Sum», comunque, non hanno solo incassato gli applausi dei presenti al «Coraggio Laico», ma anzi hanno trovato il modo per far rendere la loro trasferta a Roma. La vicenda della pubblicazione, dei fondi ritirati, della «scandalosa censura», è valso loro lappoggio di Alessandro Cecchi Paone. Che ufficialmente, davanti a tutti, ha garantito di essere «da questo momento un collaboratore di Ergo Sum, ovviamente a titolo gratuito».
Diego Pistacchi
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