(...) e della propria città, in cui per volontà propria ha deciso di investire tanto, ho pensato «finalmente una giornata giusta per lo shopping, la temperatura si è abbassata giusto quel tanto da indurre la gente a guardare nel guardaroba e indossare capi più pesanti. La mancanza di pioggia o altri fenomeni meteorologici può indurre se non altro ad una tranquilla passeggiata in centro».
Sono pensieri subito cancellati non appena arrivo in via XII Ottobre, De Ferrari, via Roma, Galleria Mazzini ed altre vie e piazze limitrofe. La prima impressione, sgradevole! è di una città in fuga, rinunciataria. Come in un film già visto anni fa, noto i preparativi per la difesa da un evento a cui noi nulla centriamo ma che involontariamente siamo costretti a viverne la tragicità. Ci sono molti che hanno già deciso di non aprire la propria attività, altri che si sono barricati per proteggere le loro aziende, altri (pochi) che hanno deciso, giustamente di aprire le proprie «botteghe», ma che si chiedono tra loro con ansia, «Tu cosa fai?».
Allora tristi pensieri mi affollano la mente; ancora una volta questa città, i suoi cittadini, preferiscono retrocedere, quasi nascondersi, di fronte alla libertà di esprimere e manifestare legittimamente le sue idee, una libertà che però non tiene conto dellaltra libertà. La libertà di tutti coloro che ogni mattina, sia pur tra mille difficoltà, economiche, familiari, di trasporto, decidono comunque di andare al proprio lavoro. Siano essi lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi poco importa, sono comunque lavoratori portatori di altri principi e altro modo di intendere la libertà in modo altrettanto legittimo.
Credo, che pensandoci bene, ci possa essere un altro modo per soddisfare i due modi di intendere la libertà di tutti i cittadini e di tutte le idee. Credo anche, che questo sia un compito che spetta alle autorità, ai responsabili e rappresentanti delle categorie, non solo attraverso sterili comunicati, ma con fatti e azioni concrete e a noi cittadini di essere comunque presenti
Non so cosa succederà oggi. Sono intimamente convinto che non succederà assolutamente nulla e che alla fine il buon senso di tutti prevarrà.
Certamente questa sera, mi auguro, tireremo un sospiro di sollievo e diremo «taci, è andata!». Ma un po, comunque avremo perso tutti, perché in una vera democrazia, la prima libertà non è la mia, ma il rispetto dellaltrui libertà.
*Titolare del gruppo
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