Erika Falone
«Camminare» la storia, passeggiando per 24 chilometri sullo stesso percorso che l'acqua, dal lontano 1200, silenziosamente compieva grazie all'antico acquedotto di Genova. Una escursione che sarà presto possibile grazie a un protocollo di intesa che mira al reperimento dei fondi per il recupero integrale del monumento che tanta parte ha avuto nella storia della nostra città. Alcuni tratti erano già stati ripuliti e restaurati - come il ponte a sifone sul Veilino che sovrasta il cimitero di Staglieno - grazie ai fondi di Genova 2004. Ma per terminare il lavoro su tutto il percorso c'è ora bisogno di una collaborazione fra più enti.
Proprio per questo, entro i prossimi 15 giorni, oltre al Comune di Genova e le Circoscrizioni interessate dalla "via dell'acqua", metteranno la firma in calce all'accordo anche Provincia, Regione Liguria, università di Genova e numerose associazioni di volontariato e comitati di cittadini.
Per due giorni, domani e l'8 ottobre, i riflettori della città saranno puntati proprio sull'antico percorso dell'acqua.
Si parte con un convegno domani pomeriggio alla Sala Sivori in salita santa Caterina alle 16, dove diverse autorità genovesi provenienti dal mondo accademico, ma non solo, si confronteranno con il tema acquedotto, analizzandolo da diversi punti di vista. Particolare attenzione sarà dedicata al ritrovamento del carteggio fra Giovan Battista Baliano, scienziato nato sotto la lanterna, e Galileo Galilei proprio in merito all'acquedotto genovese. Nel frattempo, saranno spiegate alla cittadinanza le prospettive del protocollo di intesa per il recupero dello storico percorso. Domenica, invece, si festeggerà la prima «Giornata dell'acquedotto». Grande festa con musica, spettacoli e stand presso i giardini di Fossato Cicala, con tanto di mercatino di merci varie, sfilata di moda e, naturalmente, visita guidata alla struttura. La lunga giornata dedicata all'acquedotto avrà inizio però già dalle otto del mattino, quando le associazioni di volontariato che fanno capo al protocollo di intesa, daranno il via alla pulizia di alcuni tratti del tracciato. Circa venti i chilometri che, con l'intervento di domenica, dovrebbero essere ripuliti da sterpaglie e rifiuti.
Sono infatti abbandono e degrado, aggravati da atti vandalici, a farla da padroni in molte parti dell'antico acquedotto. Almeno, così è stato fino ad oggi, ad eccezion fatta per quelle zone già recuperate dal Comune nel corso degli anni. Questo però, con il protocollo di intesa firmato, dovrebbe essere l'intervento definitivo.
Il compito di "presidiare" il territorio sarà affidato alle cooperative e le associazioni di cittadini che volontariamente si sono offerte di gestire parte del percorso dell'acquedotto. «Il progetto ideale sarebbe quello di creare - dice Giordano Bruschi, scrittore, colui che oggi ha promosso la firma del protocollo di intesa -, lungo i 24 chilometri di percorso, dei piccoli parchi multimediali dove i turisti possano trovare informazioni, proiezioni, fotografie sulla storia di quel tratto di acquedotto. Da queste "stazioni verdi", poi, potrebbero anche partire le visite guidate». Secondo Comune e Provincia, il recupero della «via dell'acqua» potrebbe inserirsi in un più ampio progetto di riqualificazione sociale e ambientale di tutta la Val Bisagno. Il costo dei lavori si aggira tra i 4 e i 5 milioni di euro. E per giungere alla fine dell'opera di riqualificazione c'è ancora della strada da fare.
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