MilanoGuardare avanti. Concentrarsi sulla campagna elettorale, è la parola dordine a una settimana dalle polemiche scoppiate per i manifesti «Fuori le Br dalle procure» di Roberto Lassini, candidato al consiglio comunale di Milano nella lista del Pdl. La data delle comunali si avvicina sempre più. Il partito, in un primo momento diviso, ora fa quadrato intorno al sindaco Letizia Moratti e concentra le energie per il rush finale.
«Il caso Lassini è chiuso» risponde ancora una volta in mattinata Letizia Moratti alla cerimonia per il giuramento dei nuovi vigili. Posizione sugellata dalle parole del coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani (nella foto) nel pomeriggio: «Il caso Lassini è chiuso - scrive in una nota firmata anche dalla sua vice Viviana Beccalossi - la legge elettorale non ha consentito la sua cancellazione dalla lista del Popolo della Libertà presentata a Milano, ma come ha rinunciato irrevocabilmente alla candidatura, così auspichiamo si dimetta da consigliere della città qualora eletto. E comunque non farà parte del gruppo consiliare del Pdl». Lex sindaco di Turbigo preferisce stemperare il clima e non commentare.
In mattinata riporta un po polemicamente, lattenzione degli alleati sullobiettivo il presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni: «La Lega Nord è ben consapevole che vincere al primo turno significa salvare Milano, garantendo la tutela dei nostri valori, della nostra cultura e della sicurezza. Ci auguriamo che anche il Pdl si metta a lavorare a testa bassa, per tagliare insieme e in maniera decisa questo traguardo».
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