La Cina ha offerto agli Stati Uniti «un ruolo costruttivo» nelle trattative del summit di Copenaghen, ma chiede in cambio a Barack Obama un aumento nella sua offerta di tagli alle emissioni inquinanti. Dal negoziato tra Pechino e Washington, che insieme producono il 40% di tutti i gas serra scaricati nellatmosfera, dipende in buona parte la riuscita del vertice. Pechino insiste perché «i Paesi più ricchi» si impegnino a tagliare i gas serra «di almeno il 25-40% entro il 2020», dopo aver già messo avanti le mani riguardo alle proprie emissioni, che non caleranno prima di trentanni. Al massimo, ha detto il capodelegazione cinese a Copenaghen, Xie Zhenhua, Pechino «prenderà in considerazione» lobiettivo globale di dimezzare le emissioni entro il 2050.
Un altro tema importante sarà affrontato invece oggi e domani a Bruxelles: è quello della decisione sugli aiuti europei da fornire ai Paesi più poveri per consentir loro di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e a mitigarne gli effetti. Non si è ancora conseguito lobiettivo minimo, cioè quello di poter fornire una cifra da mettere al posto della X che ancora figura sulla bozza delle conclusioni del vertice di Copenaghen.
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