Giornata storta di due spezzini doc

Giornata storta di due spezzini doc
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Lorenzo Cresci

da La Spezia

Terra di papi e navigatori, la Val di Magra. A Sarzana, il centro della vallata, nasce nel 1397 Tommaso Parentucelli, diventato, nel marzo del 1447 Papa Niccolò VI. Nella stessa Sarzana risiede, da anni, Giovanni Soldini, il navigatore solitario che ha tenuto col fiato sospeso gli italiani con le sue avventure per i mari del mondo. Ma quella stessa Val di Magra è anche terra di sportivi, portacolori di un’Italia sportiva che, spesso, con loro si identifica. Alessandro Petacchi da Castelnuovo Magra è lo straordinario velocista capace di infrangere ogni record di vittorie in volata, in sella a una bicicletta. Davide Sanguinetti da Ortonovo, paese che segna il confine tra Liguria e Toscana, è uno dei migliori tennisti italiani e prova a riscattarsi dopo un periodo di difficoltà, stringendo i denti nonostante l’eliminazione di ieri al Roland Garros a opera del francese Sebastien Grosjean, testa di serie numero 23. Entrambi sono assetati di vittorie, soprattutto dopo la giornata negativa vissuta ieri.
Andiamo in velocità, partendo da Alessandro Petacchi, spezzino nato il 3 gennaio del 1974. Il 19 marzo scorso – data in cui La Spezia festeggia il proprio patrono, San Giuseppe – dall’altra parte della Liguria il velocista castelnovese conquista la sua prima, prestigiosa, Milano-Sanremo. Una vittoria desiderata, cercata, voluta. Forse (ma guai a dirlo al diretto interessato, che ritiene la sua vittoria più bella quella ottenuta per la prima volta al Giro d’Italia) perfino più importante delle nove vittorie ottenute al Giro 2004. Sicuramente il modo per lui più normale per concludere una gara: ovvero, con le braccia alzate. Quelle braccia che si alzano per la prima volta il 7 settembre del 1986 quando, nella categoria Giovanissimi, il portacolori della spezzina U.S. Luni si aggiudica una corsa a Pietrasanta. Il primo successo in terra spezzina è a Palvotrisia, il 12 aprile del 1987. Il 5 luglio dello stesso anno, vincendo a Beverino, Petacchi è Campione regionale Ligure della categoria Esordienti 1° anno. Ha appena 13 anni e già una grande abitudine a salire sul podio. Tanto che anche in Emilia Romagna e Toscana, spesso e volentieri, arriva al traguardo prima di tutti. È quasi imbarazzante il numero di vittorie: tra gli Esordienti ne centra tredici soltanto nel 1988. Scala le categorie sempre nel segno delle vittorie e dopo le quindici centrate da dilettante eccolo tra i professionisti. E' il 1996: primo successo al Giro di Malesia, quindi vittorie in Lussemburgo, in Francia, in Spagna, in Italia. Per 97 volte Petacchi regola tutti gli avversari con la sua potenza, la sua classe. Al Giro di quest’anno è costretto per due volte a mangiare la polvere di McEwan. Un’onta. E allora eccolo riscattarsi a Ravenna. McEwan fa tre (prima di ritirarsi), e allora il treno che porta Petacchi al rush finale si rimette a bruciar carbone: lo spezzino vince a Rovereto e Lissone. Fanno 3 a 3. Un perfetto equlibrio che, nelle tappe che portano il carrozzone rosa a Milano, Petacchi tenterà di rompere, ma con un’unica, probabile, possibilità: la volata finale nella capitale meneghina, vista l’occasione perduta a Varazze.
Poche ore prima, a Parigi, Davide Sanguinetti, 32 anni, due titoli in carriera, 66esimo nella classifica Atp, terzo italiano dopo Volandri e Starace, oltre due milioni di dollari in premi vinti, non riesce a superare il secondo turno del Roland Garros. Peccato. L’ortonovese, che nel primo turno aveva battuto Ascione al termine di un match emozionante, chiuso per la prima volta in carriera con una vittoria al quinto set dopo aver perso i primi due, si inchina a Grosjean, incontrato per la prima volta sulla terra dopo una vittoria per uno nei precedenti incontri su altre superfici. Un’impresa, quella contro Ascione, che aveva fatto ben sperare dopo un periodo buio.

I momenti migliori (febbraio 2002) sono un po' lontani: a quell'epoca risale la vittoria a Milano dove conquista il suo primo trofeo Atp e la settimana successiva fa il bis in Polonia. Tempi lontani, ma Sanguinetti non si arrende. Col suo carattere sarà un attimo rimboccarsi le maniche e ricominciare.

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