UN GIORNO DA ICARO

Arriva in Italia un evento che ha appassionato i giovani di Israele, America, Germania, Grecia e Slovacchia. Centinaia di persone oggi all’Idroscalo di Milano indosseranno un paio di ali. Per provare a volare da soli, senza motore

L’hanno già definito l’evento più «volatile» dell’anno. Ma non per la fugacità del suo svolgimento o la banalità che presto lo farà dimenticare. Anzi. Oggi all’Idroscalo di Milano va in scena la prima edizione di una manifestazione che nel mondo ha già riscosso molti favori di pubblico e che farà parlare di sé a lungo. Ricordate la bibita «che mette le ali»? Ebbene, succede che l’ufficio stampa dell’azienda produttrice decida di applicare alla lettera il proprio slogan e organizzi una gara tra aspiranti inventori per costruire una macchina volante. Nasce così «Red Bull Flugtag», «un giorno con le ali» come recita il messaggio promozionale. L’idea viene da lontano: da decenni, infatti, in Olanda si svolge una tradizionale manifestazione analoga, con scadenza annuale, dove un esercito di novelli Wright si cimenta nella sfida che affascina l’uomo sin dalle sue origini: la conquista del cielo. Ecco allora che i responsabili dell’ufficio stampa di Red Bull hanno deciso di girare l’invito al proprio pubblico e provare a far sbizzarrire gli aspiranti inventori in una gara di fantasia, ingegno e tecnica. Il proposito è uno solo: riuscire a costruire una macchina volante e presentarla al pubblico con la maggiore originalità possibile.
Un giorno con le ali, dunque, ma anche con i muscoli. Il regolamento, infatti, parla chiaro: ogni team dovrà essere formato da cinque persone di cui quattro «spingitori», incaricati di accompagnare a forza di braccia il velivolo lungo i sei metri della rampa di lancio, e un vero e proprio pilota, che affronterà il volo a bordo del velivolo. Pochi istanti per entrare nella leggenda, prima di precipitare, inevitabilmente, nelle acque del «mare dei milanesi». Ma non basterà progettare una macchina tecnicamente perfetta: sul giudizio finale della giuria influirà molto la presentazione dell’opera. Spazio dunque alla creatività più sfrenata, che obbliga i partecipanti anche a crearsi dei costumi di scena e a sceneggiare la propria performance con canti e danze. Rigidissime le norme: l’apertura alare massima della macchina volante non dovrà superare i dieci metri, i 140 chili e, cosa più importante, è vietata ogni fonte di energia che non sia quella «umana» e muscolare.
La temerarietà o incoscienza che dir si voglia degli italiani è senza confini: ben seicento squadre hanno inviato il loro progetto, ma solo trenta sfileranno oggi all’Idroscalo. I nomi degli equipaggi sono tutto un programma: da «i Banditi della tavola imbandita» di San Vittore Olona in provincia di Milano, alle «alci volanti» di Pesaro, passando per un più banale «Icaro» da Torino e giungere agli improbabili «Salto della quallia» di Verona. Ma c’è anche chi è giunto con il suo gioiellino da Pordenone, i C.s.F. di Tavo di Vigodarzere, o da Salerno, i Dragon Art di Agropoli.
Tutti con i loro mesi di sudato lavoro sulle spalle, e una dose non indifferente di autoironia e sano entusiasmo. Una gara tutta da ridere e in piena sicurezza: prima di spiccare il volo, infatti, i mezzi saranno passati al vaglio dello scrupoloso controllo tecnico effettuato da Alberto Moretti, già Colonnello Pilota dell’Aeronautica Militare, al quale spetterà il compito di verificare il rispetto dei requisiti di sicurezza, autorizzando così la partecipazione alla gara.
Poi sarà la volta dell’esibizione: ogni squadra si presenterà sulla rampa di lancio esibendosi in un originale show ideato appositamente per l’occasione, con tanto di costumi confezionati artigianalmente. Poi sarà finalmente tempo di volare: in quattro spingeranno a braccia il velivolo, sul quale avrà preso posto il quinto elemento della squadra. Qualche attimo di volo per poi tuffarsi nelle acque del lago artificiale. Pochi secondi per divertire e divertirsi.
L’esibizione sarà giudicata secondo tre criteri. Innanzitutto la distanza: più si vola lontano meglio è. Poi la creatività: la nota del regolamento recita esplicitamente che i velivoli devono essere «incredibili, assurdi, eccessivi» e devono volare «al di là di ogni previsione». Terzo, ma non ultimo, l’esecuzione del volo: lo show dev’essere quanto più esilarante e spettacolare.
Il rischio, non c’è che dire, vale la candela: i premi in palio per questi novelli Archimede sono assai allettanti. Il vincitore assoluto si aggiudicherà infatti un corso per ottenere il brevetto di volo privato. Inoltre sono previsti due premi speciali: quello per il volo più lungo, il cui pilota si porterà a casa un biglietto aereo per il Giro del Mondo, e quello per la macchina volante più creativa, che vedrà il proprio «aviatore» salire a bordo di un aereo della pattuglia acrobatica The Red Bulls.
Tra voli amatoriali, intrattenimenti musicali e acrobazie in volo la giornata promette grandi sorprese anche per il pubblico che deciderà di assistere alla manifestazione. La Provincia di Milano, che ha patrocinato l’evento, ha previsto un’affluenza di cinquantamila spettatori per uno spettacolo unico, originale e completamente gratuito. Ormai sono state effettuate oltre cinquanta edizioni della «Red Bull Flugtag» in giro per il mondo, e ogni tappa ha registrato il tutto esaurito: nell’agosto del 2003 250mila spettatori applaudirono l’esibizione degli spericolati aviatori allo sbaraglio a Hyde Park. Stessa affluenza l’anno successivo all’Hafen City di Amburgo. Un mese dopo, nel settembre 2004, 100mila spettatori accorsero ad incitare gli stravaganti piloti al Brigittenauer Bucht di Vienna.

L’evento si ripeterà poi domenica prossima, 19 giugno, in Ungheria e la settimana dopo, il 26, in Slovacchia e Grecia. Un unico regolamento con un’unica certezza: quando la creatività prende il volo se ne vedono sempre delle belle.

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