Bologna - Una regolarizzazione per gli extracomunitari che sono già in Italia senza permesso di soggiorno, ma con un rapporto di lavoro in corso. A chiederla al governo, attraverso un provvedimento d'urgenza simile alla regolarizzazione attuata nel 2002, prima dell'entrata in vigore della legge Bossi-Fini, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi. Obiettivo, gestire l'emergenza di colf e badanti - circa mezzo milione di persone ora in Italia, che si troverebbero 'fuori-legge' con l'ok al pacchetto sicurezza - e rendere più efficaci le nuove norme varate dal Parlamento. Giovanardi l'ha spiegato all'ANSA precisando che non si tratta di una sanatoria, perché non indiscriminata ma rivolta ai cittadini extracomunitari già in Italia e il cui datore di lavoro sia disponibile ad assumerli e quindi regolarizzarli.
"Le nuove norme sulla sicurezza saranno efficaci soltanto se accompagnate da un provvedimento indirizzato agli extracomunitari già in Italia con un rapporto di lavoro in essere che non possono trasformare in contratto di lavoro in quanto irregolari - dice Giovanardi all'ANSA - Come responsabile delle politiche familiari di questo governo, chiedo al presidente del Consiglio di mettere all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri un provvedimento d'urgenza, come quello che funzionò benissimo nel secondo governo Berlusconi, soprattutto per quanto riguarda l'emergenza colf e badanti". Una richiesta sostenuta dall'auspicio che "i nuovi strumenti a disposizione di forze dell'ordine e magistrati non rimangano 'grida' senza alcun effetto", per cui, ha concluso Giovanardi, "ora si può e si deve risolvere questo problema che riguarda centinaia di migliaia di famiglie italiane e centinaia di migliaia di lavoratori extracomunitari".
Napoli: bene, la Lega capirà "La legge sulla sicurezza non è un calderone dentro cui finisce tutto ciò che è immigrazione. La questione di badanti e colf posta dal ministro Carlo Giovanardi é vera e urgente. Sono convinto che anche gli amici della Lega hanno ben chiaro gli intoppi da superare per dare forza ed efficacia alla legge sulla sicurezza". Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl sostiene la proposta, ma non si nasconde le obiezioni del Carroccio. "Per le migliaia di badanti e colf che prestano il loro servizio ai nostri anziani, ai nostri bambini o nelle nostre case - dice Napoli - si rende necessaria una norma di accompagnamento che distingua la posizione di chi già da anni lavora in Italia senza un contratto regolare, dagli altri sprovvisti di un qualsiasi lavoro o che non possono dimostrare di aver mai lavorato". "La legge sulla sicurezza diventa così anche una leva straordinaria per far emergere il lavoro nero degli immigrati e l'evasione contributiva a danno dell'Inps. La responsabilità maggiore ricade, sotto questo aspetto, sulle spalle di ogni cittadino italiano che intrattenga un rapporto di lavoro con un immigrato extracomunitario. Si tratta - conclude Napoli - di norme necessarie e tali da sottolineare fino in fondo la civiltà del provvedimento approvato dal Parlamento italiano".
La Caritas: strada giusta "Se posta in questi termini, è un'iniziativa giusta: forse si sono accorti che alcune misure del pacchetto sicurezza potevano diventare un boomerang". E' il commento di Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas. Una proposta che "forse prende atto della difficile applicazione concreta delle nuove disposizioni", afferma Forti.
Ma la Lega frena "Se sapevamo che vi erano 500 mila presunte badanti e colf, ci saremmo comportati in modo molto diverso, con oculatezza restrittiva. Se, come dicono Giovanardi&co è un problema da affrontare, è anche vero che da questo cavallo di Troia possono saltare fuori non solo 500 mila, ma 1 milione e più di persone che si dichiarano badanti e colf e poi richiedono lo status di rifugiato politico". Lo afferma il vicepresidente dei senatori della Lega, Lorenzo Bodega commentando la proposta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanardi. Bodega precisa inoltre che "da qui a fare una sanatoria, ne passa ancora di acqua sotto i ponti. Dunque calma a fughe in avanti". Per Calderoli, "é ora di finirla con l'idea che questo sia il Paese del 'fatta la legge, trovato l'ingannò ". "La proposta di Giovanardi sulle colf e le badanti - afferma - non è altro che una sanatoria, peraltro già realizzata nei fatti nel 2002 e poi con l'approvazione, da parte del governo Prodi, delle quote di flussi superiori al numero delle domande".
Sacconi: no alle semplificazioni No ad approcci "superficiali o semplificatori" sulla questione della eventuale regolarizzazione di badanti e colf dopo l'ok al pacchetto sicurezza, dice il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Piuttosto, il governo nella sua "collegialità" dovrà ora "verificare tanto i modi di gestione della transizione, quanto la nuova programmazione dei flussi in termini necessariamente selettivi e compatibili con il primario dovere di tutelare l'occupazione dei cittadini e degli stessi immigrati che hanno perso il lavoro".
bonaiti: niente sanatoria generalizzata "Quello che non si può fare è di procedere ad alcun tipo di sanatoria generalizzata perché ciò é vietato dal Patto europeo per l'immigrazione e l'asilo, firmato dai capi di Stato e di governo al Vertice europeo dell'ottobre scorso". Lo afferma Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sottolineando che "nel 2008 è stato approvato un decreto sui flussi, riservato proprio alle colf e alle badanti". "Considerando l'eccezionalità della situazione italiana - aggiunge Bonaiuti - l'unica eventualità di questo tipo sarebbe quella di chiedere la deroga al divieto di sanatoria previsto da quel patto europeo". Secondo il sottosegretario, inoltre, "le nuove norme sulla sicurezza non incidono sulle persone che già sono in Italia perché le norme penali riguardano solo il futuro e non sono retroattive". "L'allarme lanciato dalla sinistra è solo propaganda - conclude Bonaiuti - E' sempre stato ed è sempre interesse fondamentale del governo tutelare le posizioni dei più deboli e, quindi, di coloro che svolgono le mansioni di colf o di badante all'interno di una famiglia, anche se in posizione irregolare".
La Boniver: Maroni segua il buonsenso "Naturalmente non si possono immaginare sanatorie di massa, ma mi auguro che il ministro dell'Interno nei regolamenti attuativi che dovranno essere approvati per fare entrare in vigore il pacchetto sicurezza, per quanto riguarda l'immigrazione, segua la strada del buon senso e degli interessi della nostra collettività". Lo afferma Margherita Boniver, deputato del Pdl e Presidente del Comitato Schengen. "La polemica - sottolinea la Boniver - innescata dalla proposta, di assoluto buonsenso, di Giovanardi di regolarizzare quei lavoratori stranieri già in Italia che svolgono compiti di servizio di assistenza, come le badanti e le colf, assomiglia molto a quell'antico adagio popolare: per fare un dispetto alla moglie, il marito diventa cappone".
Non sono meno di 500 mila, le colf e badanti irregolari in Italia. Su questo dato concordano alcune delle organizzazioni impegnate per i diritti degli immigrati, come la Caritas Italiana e le Acli-colf. Secondo una recente indagine delle Acli-colf, la metà della categoria lavora in nero. Nel nostro paese si contano 600 mila lavoratori domestici regolari, ma considerando il sommerso se ne contano almeno il doppio. Fra le colf e badanti regolari, il 78,7% sono straniere. Le donne sono l'87% fra i lavoratori stranieri, il 96% fra gli italiani.
Il 20% proviene dalla Romania, il 12,7% dall'Ucraina, il 9% circa dalle Filippine e il 6% dalla Moldavia. Seguono Perù, Ecuador, Polonia e Sri Lanka, con percentuali che vanno dal 3,6 al 2,8% e rappresentanze minori di numerosi altri Paesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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