La giovane Bristol non inguaia McCain

Così alla fine la carta della donna l’ha giocata volentieri e con successo il vecchio McCain, e non il giovane Obama, oltrepassando le regole e le mummie di Washington a differenza del rivale, e come ha fatto tutta la vita, scegliendo una strana selvaggia conservatrice di quelle toste, che lo aiuterà con i conservatori più resistenti e con le signore dell’America remota.
Così alla fine Gustav non è stato la prova dell’esistenza di Dio, come quel fesso cialtrone di Michael Moore si augurava, perché l’uragano si è fermato, New Orleans non si è arresa, la convention repubblicana è cominciata, protagoniste le signore, mentre la stella del suo candidato non sembra oscurata, al contrario esaltata dalla calamità naturale nella quale i duri si rivelano al loro meglio, e chi non ha niente da dire scompare dalla scena, vedi Obama e il suo vice Biden nelle ultime quarantotto ore.
Non vorrei però occuparmi solo della signora Sarah Palin e delle sue ferme convinzioni antiabortiste, che non cambieranno il sentire dell’americano, e soprattutto dell’americana, medio. Mi interessa raccontarvi di sua figlia Bristol, uno di quei nomi strani che a noi italiani fanno pensare alle catene alberghiere, una ragazza di diciassette anni che è incinta di cinque mesi, si tiene la creatura e si sposa presto con il legittimo padre. Bene, questa storia, forse resa nota a inizio convention per fare un po' di scena mediatica, è stata utilizzata in modo odioso dagli spin doctor democratici, i quali sono arrivati a inventare che fosse di Bristol anche l’ultimo figlio di Sarah Palin, un bambino down, e che la mamma avesse finto la maternità per ragioni di onorabilità.
Ora, nessuno si scandalizza da tempo per i metodi brutali e volgari che gli uomini della comunicazione utilizzano nelle campagne elettorali, soprattutto in quelle americane. Si è visto quale scempio dell’immagine di Hillary Clinton abbiano fatto repubblicani e democratici. Ma le ultime sortite sanno di disperazione dopo l’esaltazione. Le ragioni degli abortisti, che poi negli Stati Uniti sono coperti da storica sentenza, Roe versus Wade, della Corte suprema, sono forti e radicate, si basano sul diritto di scelta della donna, e se non le ha toccate Bush, sarà difficile che le sfiori, una volta che fosse eletto, John McCain.

Né si è rivelato utile insultare un bambino down e una minorenne per guadagnare punti alla causa, al contrario. Perciò da una abortista convinta e anziana come me, tanti auguri e figli maschi alla ragazza Bristol, che si chiama come un hotel.

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