Parigi Il pettegolezzo ha fatto in poche ore il giro del mondo: si chiama Christine Kelly la carta che il presidente francese Nicolas Sarkozy si appresterebbe a giocare per ricostruirsi un'immagine di uomo politico innovatore, proprio nel momento in cui i sondaggi vedono inaridirsi la fiducia dei francesi nei confronti dell'Eliseo e del governo. Christine Kelly, 39 anni, è una giornalista di origine antillese, che Sarkozy ha già cominciato a lanciare nel firmamento del potere transalpino. In gennaio il presidente ha fatto in modo che la bella Christine entrasse tra i nove membri del Consiglio superiore dell'audiovisivo, suprema autorità dell'etere francese. Una settimana fa l'ha invitata a colazione all'Eliseo, dove le ha preparato un menù a base di proposte succulente per la sua carriera. Christine è nata in Guadalupa, l'isola ancora segnata dalle stimmate di un lungo conflitto sociale e politico, che ha visto la popolazione locale in rotta di collisione col governo di Parigi. Proprio quel governo che Sarkozy sta per rimpastare, sacrificando alcuni ministri che nei mesi scorsi sono stati particolarmente contestati.
Tra i partenti ci sarà senza dubbio Rachida Dati, titolare della Giustizia, a cui l'Eliseo ha imposto di candidarsi al Parlamento europeo in vista della consultazione del prossimo giugno. Figlia di immigrati maghrebini, la Dati è stata portavoce di Sarkozy durante la campagna presidenziale del 2007 ed è poi divenuta Guardasigilli, col programma di riformare a tutti i costi la giustizia. Ma, in termini politici, quei costi sono stati un po' troppo alti, come si è visto tra l'altro con l'aspra polemica tra governo e magistratura. Adesso Sarkozy preferisce puntare su un personaggio abile e navigato per la carica di ministro della Giustizia. Probabilmente questa poltrona bollente andrà all'attuale ministro dell'Educazione nazionale Xavier Darcos, uomo cauto e politico astuto.
Nel valzer delle poltrone, che andrà in scena a Parigi in questa primavera, si creerà probabilmente uno spazio per alte cariche per Christine Kelly, che da giornalista della rete televisiva di informazioni continue Lci (appartenente a Tf1, principale canale nazionale) ha dimostrato di saper conquistare le simpatie del pubblico. Benché l’Eliseo abbia escluso ieri sera una nomina ministeriale della Kelly, in un certo senso la giornalista pare comunque destinata a raccogliere da Rachida Dati il testimone di rappresentante dell'«altra Francia» - la Francia della «diversità» - nelle alte sfere politiche di Parigi. Per tutto il pomeriggio di ieri era circolata sui siti della stampa internazionale la voce della nomina della Kelly alla guida del ministero dell'Oltremare, che avrebbe così avuto il suo quarto titolare nel giro di due anni. La smentita dell’Eliseo non chiude tuttavia altre porte anche di prestigio.
Sul fatto che Christine Kelly - figlia di due insegnanti e autrice di una biografia del primo ministro François Fillon - sia un'importante carta politica a disposizione di Sarkozy ci sono sempre meno dubbi, a prescindere dalle prospettive del governo. Il presidente, a quanto si sa, è incerto se varare subito un rimpasto o se aspettare l'esito delle elezioni europee. Nel primo caso Sarkozy otterrebbe l'effetto di distrarre i connazionali dall'attuale protesta sindacale e politica, causata dalla crisi economica. Però rischierebbe di trovarsi disarmato nell'ipotesi di sconfitta elettorale del suo partito (l'Ump, Unione per un movimento popolare) alla consultazione europea. Difficilmente potrebbe modificare il governo due volte in tre mesi.
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