da Milano
Un video. Il filmato di una morte in diretta. Immagini che potrebbero essere decisive per ricostruire gli attimi che hanno portato al decesso di Abdoul Guibre, il ragazzo di colore ucciso domenica dopo lo scontro con Fausto e Daniele Cristofoli, in carcere con laccusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Le riprese, acquisite ieri dal pubblico ministero Roberta Brera, titolare del fascicolo, sono quelle delle telecamere collocate su due palazzi di via Zuretti, dove si è consumata laggressione. Una di fronte allaltra. E si tratta di fotogrammi che sembrerebbero rafforzare la ricostruzione fatta agli inquirenti dai due indagati. Ovvero, che non cè stata alcuna «caccia» allo straniero, ma si è trattato di una rissa finita in tragedia.
Si tratta di un elemento chiave, al pari - o quasi - dellautopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni sul corpo del giovane originario del Burkina Faso. Le registrazioni, anticipando lesame clinico, potrebbero infatti stabilire se a uccidere il 19enne sia stato un solo colpo - «fortuito», come dice Daniele Cristofoli, lautore materiale dellomicidio - o se, come hanno sostenuto alcuni testimoni, il barista abbia infierito su Abdoul quando questi era già a terra, e con più fendenti. A ucciderlo, ad ogni modo, dovrebbe essere stata una ferita alla tempia.
Ma le riprese ora in mano alla Procura sembrano in linea - almeno in parte - con quanto fin ora dichiarato dai Cristofoli. Ovvero, che Daniele è giunto sul luogo dello scontro solo in un secondo momento, quando il padre era accerchiato da tre ragazzi che, tornando sui propri passi, avevano afferrato un bastone e delle bottiglie di vetro. Che, a quel punto, ha avuto inizio lo scontro verbale fatto di insulti e minacce, fino al colpo fatale. In più, però, aggiungono che anche Fausto - e lo ha ammesso ieri nel corso delludienza di convalida davanti al gip Micaela Curami - aveva in mano un bastone, preso dal furgone parcheggiato davanti al bar. Resta da capire chi ha sferrato il primo colpo, e quanti ne sono «volati» prima che Abdul cadesse a terra morto. Si cerca ancora, invece, la mazza da baseball che, stando alla deposizione dei Cristofoli, il gruppo di «Abba» avrebbe preso in unauto che sostava nei paraggi, e da cui sarebbero scesi altri amici del giovane (tra cui una donna), anchessi immortalati dai video.
Ieri, davanti al giudice, padre e figlio hanno ripetuto la loro versione. Primo, che pensavano di essere stati derubati dellincasso e non di alcuni pacchi di biscotti. Secondo, che non era intenzione di Daniele uccidere Abdoul Guibre, ma solo allontanarlo dal padre, e di aver dato «un colpo solo, alla cieca». E, ancora una volta, che il colore della pelle del 19enne non centra nulla con quanto accaduto. Deposizione raccolta dal gip Curami, che oggi deciderà se confermare la custodia cautelare in carcere o - come chiesto dai legali dei Cristofoli, gli avvocati Elisabetta Radici e Marco Bolchini - «una misura meno afflittiva». In altre parole, gli arresti domiciliari.
Fuori dallaula, Tina Cristofoli. La moglie di Fausto aspetta per quasi quattro ore che il marito e il figlio concludano linterrogatorio. In lacrime, e ripete che «mi spiace tantissimo per quella signora. Io ho un figlio che è ancora vivo e lei no e la capisco».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.