«Giovani in prima fila nel portare avanti la tradizione genovese»

(...) con una cara immagine di Gilberto Govi. Sarà un caso? Il grande attore genovese iniziò la sua carriera ottenendo subito «unanimi consensi recitando in lingua all’Accademia Filodrammatica Italiana. Ma quando, resistendo anche alla tentazione di Compagnie nazionali, nel 1916, opta per il teatro di Nicolò Bacigalupo, l’Accademia espelle lui, i suoi compagni, e la sua «Dialettale Genovese».
Fatte le debite proporzioni, quello dello «sfratto», sarà mica una maledizione atavica per il povero dialetto? Che poi, anche sulle «differenze» fra i c.d. professionisti ed i c.d. amatoriali, ci sarebbe pur qualcosa da dire. Forse che il teatro professionistico (che adesso ti manda assai spesso a casa dopo un’oretta di spettacolo) offre sempre e comunque più «cultura» rispetto ad una seria rappresentazione amatoriale, solo perché nel primo caso gli attori sono iscritti all’Enpals e gli altri no?
Recentemente, alla «Berio» c’è stato un dibattito proprio sul tema «Come mai, a Genova, tanti teatri?». Personalmente ho potuto affermare che a Genova c’è tanto «dialettale» perché c’è tanto pubblico che lo vuole... È un difetto?
Tutto questo mondo vitalissimo prende però spirito e slancio proprio e solo perché ha una base stabile nel Teatro della Gioventù. Anche come base di lancio per giovani talenti. Quanti attuali «professionisti» sono partiti dalle nostre Compagnie? I primi tre nomi che mi vengono in mente? Ugo Dighero, Mauro Pirovano e Luca Bizzarri.
Se posso approfittare della cortesia de «il Giornale», aggiungerò che la nostra compagnia, che per espressa designazione della Signora Rina, vorrebbe riprendere «A Begato? No che vaddo!» che ebbe tanto successo anche perché aveva lanciato tre bravissimi giovani fra i quali proprio Luca. Si stanno cercando nuovi giovani - maschi e femmine - volenteroso, fra i 18 e i 24, che abbiano voglia di imparare (a gratis...) e disposti - se prescelti - ad effettuare fra le trenta e le quaranta prove alla sera fra le 21 e le 23.30.
Non è necessario sapere un genovese perfetto, basta una buona «coccina» di base.
Chi fosse interessato invii la propria disponibilità per lettera (astenersi da internet, sms e diavolerie del genere) alla Compagnia «G. Govi», salita Sup.

del Ferro 5/2, 16124, entro e non oltre il 10/9 p.v. per un colloquio. Aggiungere ovviamente indirizzo e numero telefonico fisso. Intendiamo infatti ripetere il successo di allora, naturalmente al Teatro della Gioventù, stagione 2011-2012.
*autore e regista teatrale

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