da Milano
I giovani lavoratori di oggi, secondo i calcoli dell'ufficio studi degli artigiani della Cgia di Mestre, percepiranno una pensione decurtata del 23,5% rispetto ai loro genitori a causa delle differenze tra la vecchia metodologia che calcolava la pensione con il sistema retributivo e quella attuale che invece calcola il vitalizio in base ai contributi versati all'Inps. Novità introdotta dalla «riforma Dini» per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. La simulazione si basa su un confronto padre e figlio che sono andati in pensione entrambi con 60 anni di età e 35 di contributi con la stessa retribuzione annua pari a 20mila euro, con l'unica differenza che il primo avrà «costruito» la propria pensione con il sistema retributivo (avendo iniziato a lavorare nel 1960), il secondo con il sistema contributivo (essendo entrato nel mercato del lavoro dopo il 1995). Il risultato è che il padre percepisce un compenso mensile di 1.138 euro mentre il figlio arriverà appena a 871 euro. In pratica 267 euro in meno al mese pari a meno 23,5 per cento.
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