Il gip «assolve» gli agenti di Bolzaneto

Piero Pizzillo

da Genova

Si svuota il «lager» di Bolzaneto. Le accuse alla caserma degli orrori, quella dove durante il G8 di Genova sarebbero stati commessi abusi indicibili di ogni tipo, non reggono neppure davanti ai pubblici ministeri e il giudice per le indagini preliminari cala la mannaia sulle «sparate» dei no global. Da ieri 120 indagati, tra poliziotti, medici e dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, non sono più accusati di avere torturato i manifestanti arrestati durante le violenze di piazza. Il popolo dell’ultrasinistra, del Genoa Social Forum e delle tute bianche, di quelli che si presentano in aula ad accusare i poliziotti indossando un cappellino con la scritta «Bye bye Berlusconi» (è successo anche questo ieri a palazzo di giustizia), vede cadere la stragrande maggioranza delle sue accuse.
Più dei due terzi di coloro che erano stati descritti come aguzzini, additati al mondo come responsabili dei più atroci crimini commessi per di più indossando una divisa, sono stati riconosciuti innocenti prima ancora del processo. Ieri il giudice per le indagini preliminari ha accolto 120 delle 126 richieste di archiviazione presentate dai pm che indagano su di loro. A dover comparire di fronte al tribunale saranno così solo i 47 già rinviati a giudizio qualche mese fa e probabilmente i 6 per i quali il gip ha chiesto ieri un supplemento di indagine. Tra l’altro c’è da sottolineare che uno di questi ultimi, il magistrato Alfonso Sabella, affronterà l’ulteriore inchiesta per sua scelta. Per lui i colleghi pm avevano subito chiesto l’archiviazione, ma l’ex braccio destro di Giancarlo Caselli vuole essere dichiarato innocente. Come alla fine avverrà e con la formula più ampia possibile, visto che la vicenda del G8 gli ha procurato seri problemi e rallentamenti alla carriera. Sabella, tra l’altro, era il responsabile della caserma di Bolzaneto e di fronte ai parlamentari del comitato di inchiesta sui fatti del G8, aveva detto chiaramente che certi episodi ai quali aveva assistito e che venivano considerati torture dai no global arrestati, erano assolutamente atti necessari e non violenti.
Ora questa nuova raffica di archiviazioni cancella un’ampia parte delle accuse dei no global. I manifestanti arrestati dopo le violenze di piazza non sono stati creduti, o comunque i magistrati non hanno trovato riscontri alle loro dichiarazioni.

Solo una parte (minoritaria) degli indagati per i fatti di Bolzaneto va sotto processo, dove peraltro si dovrà ancora provare la loro colpevolezza. Tra loro poliziotti, agenti della penitenziaria, carabinieri e cinque medici.

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