Valdobbiadene - Che nella terra del Prosecco vincesse uno che il Prosecco lo fa e lo beve (spesso e volentieri) sarebbe stata una favola. Marzio Bruseghin ci prova a due chilometri dall'arrivo, ma i lupi della Lpr non lasciano spazio a nessuno. Nemmeno al siciliano Giovanni Visconti che magari preferisce il Nero d'Avola, ma la terza tappa del Giro l'avrebbe messa in tasca in volentieri. Ripreso anche lui dagli uomini in grigio del velocista più forte di questo inizio Giro. Così ai 500 metri dalla linea parte ancora Alessandro Petacchi, guizzante e potente come cinque anni fa. L'americano Tyler Farrar (Garmin) e l'italiano Francesco Gavazzi (Lampre) gli si attaccano ai mozzi, ma di passare AleJet, in leggera salita poi, manco a pensarci. Bis e, complice il distacco di Mark Cavendish a causa di una caduta a centro gruppo a 11 km dall'arrivo, allo spezzino va anche la maglia rosa. In classifica Petacchi ha un vantaggio di 8" su Farrar e 18" di margine sull’australiano Michael Rogers (Columbia).
La gioia di Petacchi Il velocista spezzino si gode il secondo successo consecutivo al Giro d’Italia sottolineando la sua grande condizione. "Penso di aver fatto un bel numero oggi, penso di essere andato veramente forte" dice Petacchi a Rai Sport dopo la volata vincente sul traguardo di Valdobbiadene. "Sulle salite sono rimasto sempre davanti, avevo buone sensazioni. Quando ho visto l’arrivo ci ho creduto - ha detto ancora Petacchi - perché non ho più visto Cavendish dopo il primo giro. Ho tenuto duro il più possibile e sono riuscito a fare una grande volata, e farla dopo una salitella non è come in pianura.
Ho dimostrato di avere un’ottima condizione". Petacchi batte le mani anche alla sua squadra: "I ragazzi sono stati veramente grandi, questa maglia rosa è frutto del lavoro di squadra e di un grande Petacchi" conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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