Resta in carcere Franco Nicoli Cristiani. Ieri, infatti, il giudice per le indagini preliminari di Brescia Cesare Bonamartini ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal legale dellormai ex vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, in cella da mercoledì con laccusa di aver intascato una tangente da 100mila euro per sbloccare lautorizzazione a realizzare una discarica nella cava di Cappella Cantone, nel Cremonese, di proprietà dellimprenditore Pierluca Locatelli.
Secondo il giudice, sussiste il rischio di reiterazione del reato, anche in considerazione della rete di conoscenze e contatti - inclusi quelli politici - messa in piedi da Nicoli Cristani nel corso della sua lunga permanenza al Pirellone. Inoltre, a pesare sulla decisione del gip è stata anche la deposizione dello stesso Locatelli, che - interrogato venerdì - non solo ha ammesso di aver pagato la mazzetta, ma ha pure specificato che quei 100mila euro sarebbero stati solo la prima tranche di una tangente pari al doppio.
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