Il giudice sano sta a casa per malattia? Così lavora di più e meglio

Il giudice sano sta a casa per malattia? Così lavora di più e meglio

Il giudice sta a casa perché è malata la figlia. Verissimo. Però non solo non è in mutua, ma anzi lavora di più ed evita di «impestare» il tribunale che non si può certo permettere troppe assenze per malattia. La vicenda del magistrato sano come un pesce ma lasciato a casa per una settimana dal presidente Gian Rodolfo Sciaccaluga è vera. E potrebbe persino apparire incredibile, ma in senso positivo, per l’attenzione dimostrata da un dirigente pubblico nella gestione del personale. «Lunedì mattina il collega si è presentato spiegando di avere la figlia ricoverata al Gaslini, la diagnosi dei medici indicava l’influenza di tipo “A” come causa della malattia - spiega il presidente del tribunale di Chiavari - La cosa ha creato un po’ di allarme, ma soprattutto mi ha preoccupato perché da questa situazione non sappiamo come difenderci, non abbiamo ricevuto protocolli cui attenerci. Di certo non potevamo rischiare un contagio in grado di compromettere l’attività dell’intero tribunale».
Un palazzo di giustizia chiuso per «suina» avrebbe procurato danni, compreso quello all’immagine, assai superiori. E così è arrivati l’«idea». Semplice ma assolutamente inappuntabile. «Un magistrato può in parte svolgere il suo lavoro anche a casa - aggiunge Sciaccaluga - Anzi, ci sono cose che a casa si possono fare con maggiore calma. Tra l’altro il periodo d’incubazione dell’influenza è di 2-6 giorni, così ho chiesto al collega di restare a casa e di non presenziare solo alle udienze.

La cosa ha portato solo un minimo disagio e comunque sia altri colleghi, sia io personalmente lo abbiamo sostituito in aula. E vorrei solo ribadire che il collega è tutto fuorché una persona poco attaccata al suo lavoro, non è tipo da cercare scuse per non fare il proprio dovere». Detta così, la storia cambia di parecchio.

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