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«Giudici troppo buoni con i no global»

Anche le «Tute bianche» hanno devastato e saccheggiato Genova, altro che pacifisti. E il tribunale è stato troppo clemente nei loro confronti quando aveva condannato gli imputati a oltre cento anni di carcere complessivamente. Lo sostengono i pm genovesi Anna Canepa e Andrea Canciani che hanno presentato un voluminoso appello, di 70 pagine, contro la sentenza, emessa dalla seconda sezione del tribunale il 14 dicembre scorso, nei confronti di 25 no global accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 del 2001 a Genova. Una sola imputata, Nadia Sanna, era stata assolta per non aver commesso il fatto.
Ventiquattro no global erano stati condannati ad oltre cent’anni di carcere a fronte delle richieste dell’accusa di 225 anni. Le pene infatti erano state più che dimezzate, perché il tribunale, presieduto da Marco Devoto, aveva riconosciuto il reato di devastazione e saccheggio solo per dieci imputati, i cosiddetti appartenenti ai «black bloc», escludendo dal reato le «Tute Bianche». Che invece, a giudizio dei magistrati, avevano partecipazto attivamente alla devastazione della città, contrariamente a quanto si preferisce sostenere da parte di chi tenta di addossare ogni responsabilità del G8 alle forze dell’ordine.


La sentenza è stata impugnata dai pm sotto vari aspetti, soprattutto in merito alle assoluzioni decise dal tribunale per certi imputati, a loro parere colpevoli di devastazione e saccheggio. Altro motivo d’appello, di natura strettamente giuridica, è stata l’applicazione da parte del tribunale delle attenuanti generiche previste nell’ art.4 del Regio decreto del 1941.

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