Per non gravare sul bilancio familiare (madre casalinga e padre funzionario ministeriale in pensione) e poter proseguire gli studi universitari, un laureando 29enne in ingegneria informatica aveva pensato di fare un po di soldi con la vendita di prodotti scaricati da internet e poi duplicati. Purtroppo per lui, si trattava di opere tutelate dal diritto di autore, abusivamente riprodotte e prive del prescritto timbro Siae di cui è vietata la vendita. Così è scritto nel capo di imputazione formulato dal pm Claudia Terracina.
A raccontare la vicenda del giovane universitario è lavvocato Gianluca Arrighi, incaricato di difendere il ragazzo. Il 29enne, che ai genitori aveva raccontato di sbarcare il lunario facendo il pony express, verrà processato il prossimo 29 gennaio dal Tribunale di Roma per violazione della legge sul diritto dautore in relazione alla detenzione illecita di ben 276 dvd, 334 cd play station, 174 cd musicali e 295 programmi per pc. Un quantitativo industriale. La circostanza spiacevole per il giovane laureando è stata che lufficiale giudiziario ha notificato gli atti proprio ai genitori che, con grande sconcerto, hanno scoperto la verità. Il figlio ha così dovuto raccontare loro di essere incappato lo scorso inverno in un controllo della Guardia di Finanza che lo ha sorpreso per strada, dalle parti dellAppia Nuova, mentre cercava di vendere la sua merce al pari di un qualunque «vu cumprà». Con quei soldi, il ragazzo voleva solo pagarsi gli studi e magari liberarsi dellantipatica fama di «bamboccione».
Lavvocato Gianluca Arrighi, incaricato dai genitori di difendere il figlio, valuterà quale strategia processuale adottare, «tenuto conto che lindagato lo scorso inverno ha subito un forte stress emotivo per le difficoltà incontrate nella conclusione dei suoi studi universitari e per lesigenza impellente di svincolarsi economicamente dalla famiglia».
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