«La giunta di Giuliano? Con lui ha vinto la sinistra dei ricchi»

«Pisapia è un uomo di sinistra, ma sostiene una politica borghese e per ricchi che non tiene conto del popolo». Carlo Masseroli, ex assessore, sfoglia la nuova giunta.
Non le piace?
«Avendo partecipato al governo le faccio i migliori auguri. Ma ha vinto la sinistra elitaria e cattocomunista di Nichi Vendola e Rosi Bindi».
E chi ha perso?
«Quella popolare di Bersani e di Rifondazione comunista».
Da cosa lo vede?
«Dal forte ridimensionamento di una personalità ingombrante come Stefano Boeri a cui il sindaco Giuliano Pisapia ha dato solo l’Expo e la Cultura».
Non è poco.
«Non è l’urbanistica. E questo significa che Pisapia non ha nessuna intenzione di sposare la linea di Boeri che diceva avrebbe risistemato il Piano di governo del territorio in soli sei mesi».
All’Urbanistica c’è l’avvocato Ada De Cesaris.
«Il Pgt sarà il loro vero nodo gordiano. Per onestà intellettuale dovrebbero eliminarlo, per rispetto della città dovrebbero tenerlo. Cercheranno di scioglierlo e perderanno solo tempo».
Passando oltre?
«Colpisce la scelta di Lucia Castellano. Avrei capito alla sicurezza. Dirigeva carceri, l’hanno messa alle case popolari. Vuol dire paragonare chi ci vive ai carcerati o fare un parallelo con quelle case e le carceri? Non è corretto».
Pisapia ci avrà pensato.
«O è un errore, oppure è una scelta che nasce dal dover lasciare spazio alle segreterie dei partiti».
Cioè?
«Un omaggio alla Bindi spostare la Castellano dalla sicurezza per far posto a un suo uomo come Marco Granelli. E forse erano rimaste solo le case popolari».
Ha gestito le carceri, gestirà bene le case.
«Comunque un’ingiustizia lasciar fuori una persona brava e competente come Carmela Rozza. Un errore, una sconfitta dell’area più popolare del Pd».
Bruno Tabacci?
«Il trionfo dell’elitarismo e del cattocomunismo».
Un uomo di esperienza al Bilancio ci vuole.
«Ha portato a compimento l’esperienza del Terzo polo. Invece di appoggiare un giovane candidato sindaco come Manfredi Palmeri, lo ha usato solo per guadagnarsi una poltrona. Passando col sindaco vincente».
Sotto a chi tocca.
«È arroganza il tema del garante per la partecipazione».
Non le piace nemmeno Valerio Onida?
«Rispetto la persona, ma che il garante si decida nella stanza del sindaco è grottesco.

Come è assurdo che il garante sia della stessa parte politica di chi governa».
Dove saranno i problemi?
«Boeri non accetterà il ridimensionamento, tra il direttore generale Davide Corritore e Tabacci saranno scintille. Così come per gli esclusi: Radicali, Rifondazione comunista e Idv».

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