La giunta di Marta Vincenzi muore per «gelicidio»

La giunta di Marta Vincenzi muore per «gelicidio»

(...) Chiunque legga il Giornale di Genova e della Liguria sa che il nostro unico faro è la verità e l’onestà nei confronti dei nostri lettori. Anche quando non diciamo loro ciò che gradirebbero sentirsi dire. Allo stesso modo, come ho scritto lo scorso anno che l’emergenza neve era stata gestita bene, non ho alcun problema a dire che negli ultimi giorni la giunta Vincenzi ha dato il peggio di sè: sia nei confronti della neve, sia - soprattutto - nei confronti del «gelicidio».
I disagi sono sotto gli occhi di tutti, le sottovalutazioni e le disattenzioni nei confronti dei cittadini, pure. Ma quello che colpisce particolarmente è una certa pesantezza (o leggerezza, se si preferisce) nel gestire la situazione. Insomma, le parole sono addirittura più gravi dei mancati fatti.
Penso, ad esempio, a quello che è successo domenica allo stadio. Il questore Salvatore Presenti ha dimostrato grandissimo senso di responsabilità mettendoci la faccia per l’annullamento di Genoa-Bari, ponendo l’interesse dei tifosi davanti ad ogni altra considerazione e avendo come primo obiettivo la sicurezza. C’era bisogno di dire che secondo il Comune si poteva giocare? Ma via, siamo seri.
Poi - dopo aver detto e ripetuto che i disagi dovuti alla prima nevicata erano colpa soprattutto dei cittadini che avevano disatteso l’invito di tenere l’auto in garage - ieri si è completata l’opera, con un misto di saccenza, di sicumera, di disorganizzazione, di improvvisazione.
Penso, per dirne una, all’Amt. Io parlo da viaggiatore Amt e l’autobus lo prendo sempre e comunque. Ma quello che è successo ieri ha dell’incredibile: nelle prime ore del mattino, i passaggi del 15 da Levante in direzione centro erano più rari dei congiuntivi azzeccati da Tonino. E c’erano linee presenti sulla carta (dell’azienda), ma in realtà invisibili. Capisco perfettamente il divieto di transito alle auto private fino alle 10. Ma è ovvio che a quel punto occorre garantire il servizio pubblico, visto che il teletrasporto al lavoro non è ancora previsto. Come è possibile muoversi a vista in questo modo?
Oppure, le scuole. Che da un’emittente venivano annunciate chiuse, dall’altra «aperte, ma con la sospensione dell’attività didattica», dall’altra boh. E ho visto personalmente bidelle rimandare a casa i bimbi. Alla faccia degli annunci. Ma è mai possibile? Come si può essere così improvvisati? Ce l’avevano detto loro che avrebbe nevicato. Se invece della neve è venuto il ghiaccio, è cambiato tutto?
Sono il primo a capire che, in condizioni di emergenza, occorre arrangiarsi. E rispettare gli altri, anche muovendosi con i mezzi pubblici o sopportando qualche disagio senza gridare sempre e comunque al «governo ladro» per qualsiasi precipitazione, è la mia bussola. Ma fra il senso di responsabilità dei cittadini e il totale menefreghismo, quando non la supponenza o l’arroganza di enti pubblici e aziende municipalizzate, ci sarà pure una via di mezzo.
La bocciatura della giunta Vincenzi dopo la giornata di ieri è totale. E non solo perchè qualcuno ha fatto confusione. E non solo perchè è finito il sale. E non solo perchè la città è finita nel caos. Ma anche e soprattutto perchè c’è stato un senso di sufficienza nel rispondere ad ogni critica, nel considerarsi legibus solutus da parte della giunta e al di sopra di ogni rimprovero. Ma scherziamo?
Poi, certo, la metafora di Gianni Bernabò Brea, che pure resta un ottimo consigliere, uno che l’opposizione la fa davvero, non è delle più belle. Anzi, per dirla tutta, dire che l’assessore Scidone andrebbe «messo al muro e fucilato», sia pure «in senso metaforico», «per come ha gestito l’emergenza neve a Genova», è qualcosa che ci pare profondamente sbagliato. Così come è profondamente sbagliato il modo in cui Scidone ha gestito l’emergenza neve.
In tutto questo, riesco a trovare un solo punto positivo. E cioè l’importanza del ruolo della televisione. Per una volta, anzichè perdere tempo a parlare di reality e sciocchezze le tivù hanno fatto un ottimo lavoro: Tgr di Raitre, Telenord con Giovanna Rosi in mattinata e poi Telecity di Marco Benvenuto e Telegenova con Franca Brignola, una che mette voglia di restare al video appena la incontri con il telecomando.


Ma stavolta la palma del migliore va a Primocanale: l’emittente di Maurizio Rossi diretta da Mario Paternostro ha dimostrato per l’ennesima volta di essere il vero servizio pubblico. Per i genovesi, il Babbo Natale migliore è stato il Luca Russo di ieri mattina con la sua diretta. Le renne, purtroppo, non passavano. Forse le gestiva l’Amt.

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