GIUNTA RIDOTTA

(...) ma scelti dal presidente, a volte per compensarli di non essere stati voluti dagli elettori, che comportano una maggiore spese per le casse della Regione. Perché se quell’incarico e quelle deleghe fossero assegnate ad altri membri della giunta o almeno a chi è già consigliere, si potrebbe risparmiare lo stipendio. Roba da molte decine di migliaia di euro al mese, visto che si tratterebbe di ben sei assessori in meno.
Ieri mattina durante l’eterna pausa di consiglio, tra i più preoccupati è apparso Giovanni Barbagallo, addetto all’Agricoltura e alla Pesca, che chiedeva ai consiglieri di opposizione cosa contenesse l’ordine del giorno presentato sul «taglio» della giunta. In realtà non solo la Lega Nord guidata dal capogruppo Edoardo Rixi chiede il risparmio sugli «esterni». Anzi, tra i convinti sostenitori del taglio dei troppi stipendi in giunta c’è proprio Armando Ezio Capurro, consigliere eletto sotto la sigla «Noi con Claudio Burlando», lista più presidenziale del presidente. E poi a chiedere più serietà nei confronti dei liguri fin troppo invitati a fare sacrifici, c’è pure Maruska Piredda dell’Italia dei Valori, che chiarisce subito lo scopo della proposta: «Non vogliamo valzer di poltrone, non ci interessano queste cose. La richiesta va nel senso di una riduzione delle spese».

Inevitabile, almeno si spera, l’appoggio della minoranza di centrodestra su una simile proposta, che a questo punto non dovrebbe avere difficoltà a passare. La parola passa ora al consiglio, il cui presidente Rosario Monteleone, ieri parlava fitto fitto con Burlando.

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