Giustizia: i reati sono in calo, ma l'80% resta ancora impunito

Il presidente della Cassazione Antonio Nicastro apre l'anno giudiziario con un monito al sistema politico: "Alla giustizia servono riforme profonde e improcastinabili". Poi chiede "una legge urgente in materia di malati terminali"

Giustizia: i reati sono in calo, 
ma l'80% resta ancora impunito

Roma - Servono riforme "profonde e ormai improcrastinabili affinché il servizio giustizia risponda più adeguatamente alle esigenze di una società moderna". Lo sottolinea il presidente Gaetano Nicastro nella sua relazione alla cerimonia d'apertura dell'anno giudiziario in Cassazione. Nicastro invita il legislatore, "pur con il riconoscimento e l'ossequio lui dovuto, a operare con spirito veramente innovativo, consono alle attuali dinamiche sociali ed economiche". Nel far questo, però, il legislatore - suggerisce il presidente Nicastro - deve tenere presente la "provocazione di Diderot, che invidiava il grande vantaggio degli uomini del passato, considerando che les Anciens n'avaient pas d'antique". Insomma, le riforme urgenti e improcrastinabili delle quali c'è bisogno devono essere fatte, per Nicastro, con un occhio rivolto "alle nostre grandi tradizioni giuridiche".

Malati terminali È "indispensabile ed urgente un intervento del legislatore che affronti e chiarisca i gravi problemi che sempre più frequentemente si presentano al giurista e al medico in tema di interruzione del trattamento terapeutico nei malati terminali" aggiunge Nicastro. Il presidente della Cassazione non parla mai di eutanasia e non fa mai il nome di Piergiorgio Welby, perché, spiega, "il rispetto che nutro per i drammi umani venuti alla luce mi impedisce di citarne i protagonisti, del resto a tutti noti", però rileva che quello di "stabilire se e quando sia legittimo interrompere il trattamento terapeutico nei malati terminali è un grave problema emerso imperiosamente nei mass media, dando luogo ad appassionati dibattiti".

I dati sui reati Tra il primo luglio 2005 e il 30 giugno 2006 "è considerevolmente diminuito il numero dei reati denunciati (da 2.855.372 a 2.526.486, con una riduzione dell'11,5%), anche se eccessiva rimane la percentuale di quelli ad opera di ignoti (1.992.943)", pari al 78,8%. È quanto si legge nella relazione del primo presidente della Corte di cassazione, Gaetano Nicastro, per l'apertura dell'anno giudiziario 2007. "Un dato confortante - sottolinea Nicastro - deriva dalla riduzione pressoché generalizzata di tutte le tipologie di reati, compresi gli omicidi volontari (passati da 3.074 a 2.759, il 10,2% in meno, purtroppo con una incidenza notevole di quelli commessi all'interno del nucleo familiare o fra persone legate da vincoli affettivi) e gli omicidi colposi (diminuiti del 9,4%, da 8.330 a 7.540)". In calo anche le rapine, passate da 53.805 a 45.285 (-15,8%), le estorsioni (da 217 a 173), i sequestri di persona (da 615 a 545), i reati di violenza sessuale (da 5.505 a 5.026), le truffe (da 150.148 a 116.122) e il traffico di stupefacenti (da 35.390 a 33.859). "Un prevedibile aumento, del 62% - scrive ancora il primo presidente -, hanno subito le violazioni delle leggi in materia di immigrazione (da 12.512 a 20.

270), la contraffazione e l'alterazione di marchi e l'uso di marchi contraffatti (da 14.743 a 17.305, +17,3%), nonché il traffico illecito di rifiuti (da 40 a 51, pari al 27,5% in più)". In leggera diminuzione, infine, il numero di minorenni responsabili di reati (da 19.459 a 18.812).

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