Anna Maria Greco
da Roma
Via la scelta definitiva tra giudici e Pm; stop ai concorsi per la carriera; obbligatorietà dellazione disciplinare «filtrata» dal Procuratore generale della Cassazione. Per il Guardasigilli Clemente Mastella non è una controriforma, ma il «padre» del nuovo ordinamento giudiziario, Roberto Castelli, protesta: «Più che una sospensione, è uneutanasia».
Nellaula del Senato il voto sulle pregiudiziali e la sospensiva proposte dalla Cdl slitta ad oggi, quando si giocherà la partita decisiva che potrebbe mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza. A Palazzo Madama lUnione conta su un esiguo vantaggio numerico messo a dura prova dalluscita di Sergio De Gregorio dallIdV di Di Pietro. E il senatore campano ha più volte espresso il proprio disaccordo rispetto ai progetti mastelliani per il settore giustizia. Il voto dei senatori a vita, inoltre, potrebbe non essere compatto perché il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ha già fatto sapere di non essere disposto ad appoggiare un provvedimento gradito ai magistrati. Il vicepresidente della commissione Giustizia del Senato, Roberto Manzione (Dl), ha inoltre fatto sapere di essere propenso a una non partecipazione al voto se il testo non dovesse essere emendato. Le speranze della coalizione di centrosinistra sono affidate alla natura dialogante dellUdc che però non appare intenzionata a fare sconti. Insomma, la buona riuscita dei propositi di Mastella appare tuttaltro che scontata.
Lo scontro tra nuovo e vecchio ministro della Giustizia ieri è stato vivace. Il primo presenta le sue correzioni in tono conciliante, assicurando che «toccano punti di assoluta importanza, ma non contraddicono ai criteri ispiratori della riforma». Il secondo accusa Mastella di dimostrarsi «suddito» dellAnm, accogliendo le principali modifiche pretese dal sindacato delle toghe. «Castelli delendum est - sbotta il capogruppo della Lega -, bisogna cancellare il ministro che ha osato fare una riforma contro il parere dellAnm».
Anche lUdc, che nella Cdl sembrava la più disponibile, parla di «inaspettata e totale chiusura» del ministro. Il capogruppo dei centristi, Francesco DOnofrio, aveva annunciato che il suo partito era contrario alla sospensione, ma pronto a votare con lUnione delle modifiche per migliorarla. Dopo lesposizione di Mastella, però, Erminia Mazzoni parla di un tentativo di «completo azzeramento della riforma».
Il disegno di legge per la sospensione fino a 2007 inoltrato dellapplicazione di alcuni dei decreti legislativi di attuazione dellordinamento giudiziario targato dalla Cdl, secondo il Guardasigilli vuol correggere le «anomalie» di un testo approvato «a colpi di spada». Castelli, invece, dice che la riforma va messa alla prova.
Ma vediamo le correzioni di Mastella. Primo: abolita la scelta iniziale dei nuovi magistrati tra giudice e Pm, il Guardasigilli dice di voler mantenere la distinzione tra le funzioni senza separare le carriere: ma il passaggio da giudicante a requirente rimane possibile dopo un corso di qualificazione professionale, subordinato a un giudizio di «idoneità specifica». Secondo: il capo della Procura «rimane nella titolarità piena dellufficio e dellazione penale», ma non accentra più ogni responsabilità e, per non costringere i sostituti nel «letto di Procuste», comunica al Csm i suoi criteri direttivi e lassegnazione ai vice dei settori dindagine. Terzo: per gli illeciti disciplinari, si conferma per i magistrati il divieto di iscrizione ai partiti, ma non quello di «coinvolgimento in attività di centri politici». Per lobbligatorietà dellazione disciplinare non si procede «quando la condotta non incide negativamente in concreto sulla credibilità del magistrato o dellistituzione giudiziaria» e si attribuisce al Pg presso la Cassazione il potere di archiviare gli esposti quando la condotta «non è disciplinarmente rilevante».
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