Giustizia, il Pd ad Alfano: serve la commissione

Dopo un incontro di mezz’ora con il presidente della Camera, il leader del Pd rilancia la sua proposta di istituire una commissione sulla riforma della giustizia. Alfano: "E' il modo più collaudato per non affrontare i problemi". Ma l'idea non piace neanche all'opposizione: chiudono Udc e Idv

Giustizia, il Pd ad Alfano: serve la commissione

Roma - L’occasione è stata la consegna del premio 'Pellegrino di Pace' a Ingrid Betancourt. Ed è bastata mezz'ora di colloquio tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il numero uno dell'opposizione, Walter Veltroni, per affrontare i temi caldi della politica. Il numero uno del loft ha trovato, quindi, l'occasione per ribadire la proposta di istituire una commissione per riformare la giustizia: "Credo che sia molto più saggio accettarla anzichè dare vita ad un nuovo scontro: il paese sta talmente male che avrebbe bisogno di saggezza e di responsabilità".

Una commissione per riformare la giustizia "Ho letto delle obiezioni che non mi convincono, secondo cui avrei preso questa iniziativa come quando si propone una commissione per non far nulla: è vero il contrario. Sarebbe saggio accettarla". Al termine di un incontro di mezz’ora con il presidente della Camera nel suo studio a Montecitorio, il leader democratico ha rilanciato la propria proposta di istituire una commissione sulla riforma della giustizia. "Penso ad una iniziativa del tutto nuova, una commissione che in sessanta giorni - ha proseguito Veltroni - stabilisca come ridare efficienza alla giustizia nell’interesse dei cittadini e le imprese che devono ritrovare serenità". il leader Pd pensa a "una modalità del tutto nuova" in cui si superi "il sistema freddo delle audizioni", in cui invece "tutte le parti che si occupano di giustizia possano partecipare concretamente con le proprie idee". "Poi il Parlamento e il governo deciderà", ha concluso Veltroni ribadendo che "sarebbe saggio accettare questa proposta, invece di riproporre lo scontro. Il Paese sta così male che avrebbe bisogno di saggezza e di senso di responsabilità". 

Il Pdl boccia la proposta di Veltroni La proposta di Veltroni sembra essere stata bocciata senza appello dal centrodestra. "A volte quello di chiedere che venga costituita una commissione di tecnici è un modo di dire no", ha commentato in un’intervista il ministro della Giustizia Angelino Alfano ritenendo che "costituire commissioni sia il modo più vecchio di affrontare i problemi e allo stesso tempo il più collaudato per non risolverli". Dello stesso tenore è il giudizio del portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone. "Lascia a dir poco perplessi l’idea di Veltroni di una fantomatica commissione da istituire per studiare la riforma della giustizia - ha detto - in Italia le commissioni vengono istituite soprattutto quando si vuole perdere tempo, e non si vuole combinare nulla".

Scontento anche nell'opposizione L’idea di Veltroni non è piaciuta neanche alle altre forze di opposizione. "C’è il Parlamento, credo che la cosa migliore non è istituire nuove commissioni ma lavorare con serenità nei tempi richiesti in parlamento", ha sottolineato Pier Ferdinando Casini. Tuttavia il leader dell’Udc ha colto un elemento di interesse: può "essere il segno di un dialogo che vuole avanzare anche il Partito democratico e in questo senso è positiva". È proprio al dialogo in quanto tale che l’Italia dei valori dice invece no.

"Continua il balletto sul 'tavolo sì, tavolo no', strategia ipocrita dietro la quale si nasconde l’arroganza della maggioranza e la volontà perseguita da anni da Silvio Berlusconi di intimorire i magistrati e di mortificare l’indipendenza e l’autonomia della magistratura", ha detto Leoluca Orlando, ma l’Idv "non cadrà nelle trappole di Berlusconi volte a garantire impunità per sè e per i suoi amici, ci auguriamo che anche il Pd questa volta non ci caschi". 

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