Giustizia, quanto ci costi: in un anno 88 milioni di euro

OPERAZIONE TRASPARENZA Tutti i numeri del Palazzaccio. Pubblicati i bilanci del tribunale con tante cifre e qualche sorpresa Per i magistrati si spendono 46 milioni, per gli impiegati più di 21

Giustizia, quanto ci costi: in un anno 88 milioni di euro

Dalla busta paga del magistrato ai buoni pasto. Dalla bolletta del telefono alle spese di manutenzione. La giustizia costa. Quanto, lo mette nero su bianco lo stesso Tribunale. Ieri, infatti, è stato presentato il bilancio del palazzo si giustizia. E sono numeri di tutto riguardo. Nel 2010, si sono sfiorati gli 89 milioni di euro. Per l’esattezza, 88 milioni e 665mila euro. E quasi la metà è servita a pagare i giudici.
Le spese per il personale di magistratura, infatti, hanno toccato quota 46 milioni e 516mila euro, ditribuiti per 275 toghe (in pianta organica sarebbero 296, ma ci sono 21 posti vacanti). In media (anche se lo stipendio di un pm appena uscito dal concorso è bel lontano da quello di un presidnete di sezione), oltre 169mila euro l’uno. Per i 573 effettivi del personale amministrativo (il loro numero dovrebbe essere di 703), l’Erario paga invece poco più di 21 milioni. Totale, circa 68 milioni e 200mila euro. «Si tratta - è la precisazione che si legge nel bilancio - di risorse stanziate ed erogate tramite procedura informatizzata direttamente dal ministero del Tesoro, e che transitano attraverso gli uffici della Ragioneria territoriale dello Stato. Alla Ragioneria del Tribunale non resta dunque alcuna traccia di tali costi, e non esiste attualmente una procedura concolidata per disporre di tali dati elaborati». I costi, dunque, «sono stati stimati facendo riferimento anche alle analisi condotte su altri Uffici giudiziazi».
Detto che la fetta più grande del bilancio (il 77%) è costituita dalle spese per il personale, altri rivoli hanno assorbito i fondi. Il 12% del bilancio, infatti, è finito nelle spese di struttura, ossia tutte le voci di costo relative al funzionamento, alla manutenzione e alle utenze degli edifici in cui ha sede il Tribunale. E in totale fanno più di 10 milioni e 700mila euro. Di questi, quasi 3 milioni sono stati destinati alla locazione degli immobili e ai mutui, più di 3 milioni e 400mila euro in manutenzione e pulizia, quasi 2 milioni e mezzo in «gestione e consumi» (47mila euro per l’acqua, 612mila per l’energia elettrica, un milione e 300mila per gli impianti di riscaldamento e climatizzazione, 457mila per le bollette del telefono), un milione e mezzo di euro per le spese di vigilanza e oltre 400mila euro per le spese di facchinaggio.
Un altro 10% del totale (circa 8 milioni e 700mila euro), è andato poi in «spese di giustizia», ovvero tutti i costi legati allo svolgimento delle attività del Tribunale, dalle spese di viaggio (51mila euro), alle indennità per i giudici onorari (336mila euro), agli onorari dei difensori d’ufficio (che tra penale e civile sfiora i 3 milioni e 800mila euro). Altra voce di spesa consistente, poi, è stata quella relativa alle spese di custodia dei beni sequestrati (circa 1,2 milioni).

Ancora, l’1% del bilancio 2010 del Tribunale è finito nelle cosiddette spese di supporto: 365mila euro per pagare toner, carta, materiale di cancelleria, stampati e registri, 11mila per la manutenzione di fax e scanner, 53mila per la manutenzione degli archivi elettronici, 16mila per la manutenzione dei mezzi di trasporto, oltre 18mila per il carburante, e 2mila per viaggire in autostrada. In totale, 467mila euro. Tra le spese definite «residuali», infine, c’è la Tarsu. Anche il Tribunale produce spazzatura. E svuotare i cestini della giustixia, l’anno scorso, è costato 185mila euro.

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