Milano - D’altronde è il suo momento. Giusy Ferreri arriva camminando svelta, un sorriso largo così sulle labbra rosse, i capelli scarmigliati perché insomma sono giorni speciali, questi, e pieni di speranze nervose: venerdì esce il suo primo album, che si chiama Gaetana come la nonna palermitana «che a 79 anni gira in jeans, stivaletti e smalto viola» ed è la prova del nove per questa cantante che in quattro e quattr’otto ha realizzato i sogni di una vita. Era - e ormai lo sapete tutti - la cassiera di un’Esselunga a Corbetta, a pochi chilometri da Milano, e grazie al talent show X Factor in pochi mesi è diventata la rivelazione della musica leggera italiana: quest’estate il suo brano Non ti scordar mai di me è stato al primo posto in classifica per quasi tre mesi. E adesso questo nuovo cd promette di fare il bis, visto che è stato prodotto da Tiziano Ferro (autore di sei brani e voce in L’amore e basta!) ed è soprattutto un gran bel disco, appassionato, sinuoso, qualche volta persino sorprendente (e ce ne fossero di più, in questi anni di pop plastificato).
Allora Giusy, lei ha cantato per anni in localini e localacci senza avere tanto successo. Adesso tutti si aspettano il suo primo album.
«E io me lo sono sudato così tanto, questo disco, che ci ho messo tutto l’impegno possibile per dimostrare chi sono e che cosa ho da dire».
Dimostrare a chi?
«C’è la diceria che, uscendo dalla tv, un cantante non possa avere qualità, che non abbia nulla da dire. In realtà, non è che uno decide da un giorno all’altro di partecipare a X Factor. Io ad esempio ho dedicato gran parte della mia vita alla musica. Nel 2005 avevo anche pubblicato il singolo Il party con il nome di Gaetana. Ma niente: nessun risultato».
Allora aveva pensato di piantare tutto e rinunciare ai sogni?
«Mica tanto. Però sinceramente credevo di non avere più un’altra possibilità e di continuare a fare la mia vita normale: lavoro, composizione di brani, serate dal vivo. Magari avrei finito gli studi: io mi sono fermata alla seconda liceo linguistico. Insomma, stavo invecchiando ma non mi sentivo completa, avevo paura».
Poi è arrivato il successo.
«E la mia vita è cambiata tanto. I ritmi, innanzitutto: facendo la cassiera non mi stancavo così. Però avevo anche più possibilità di isolarmi e pensare a nuove canzoni».
Diranno: adesso ha anche fatto i soldi.
«Mica tanto: finora ho intascato solo il minimo garantito. Però la casa ce l’avevo già, un monolocale super colorato di cui pago ancora il mutuo: 376 euro al mese. Comunque non sono una che ha la mania dello shopping, quindi va bene così».
Con la fama saranno anche aumentate le avance degli uomini.
«Anzi no: sono diminuite, ne ricevo molto meno di prima. Forse la celebrità li frena. Meglio così: sono molto timida e mi imbarazzo quando parlano di me».
Critiche?
«Tante, le ho lette anche sui blog in giro per internet. Sull’aspetto fisico (“quella c’ha la faccia da zoccola”) oppure sul modo di cantare».
La storia che lei sarebbe il clone di Amy Winehouse.
«Le nostre canzoni si prestano al paragone. Ma noi veniamo da mondi diversi».
Anche le voci non sono poi così simili.
«In Non ti scordar mai di me trattenevo molto la voce. Invece nel nuovo singolo Novembre finalmente l’ho liberata».
Tiziano Ferro ha rivelato che all’inizio la sua voce gli dava quasi fastidio.
«Accidenti, questa non me l’aveva mai detta».
Però adesso le produce il disco e duetta con lei.
«Tra noi c’è un grande feeling e molta stima reciproca. Anche se non ci vediamo spesso, mi ha aiutato perché riusciva a capire le mie difficoltà: e mi mandava sms così dolci... È un ragazzo di grande sensibilità e probabilmente sarò sua ospite sul palco durante i suoi prossimi concerti».
Quando?
«In estate. Ma da gennaio o febbraio io farò un mini tour nei club per capire il pubblico e presentare come sono dal vivo».
Ma se in vita sua
«Cantavo quasi esclusivamente pezzi di altri artisti, roba tipo Ac/Dc o Doors. Insomma, mi adattavo ai gusti maschili. Adesso sarò io: e a questa Giusy non rinuncio più».
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