Gm vede uno spiraglio Peugeot inizia a sentire odore di crisi
27 Luglio 2006 - 00:00Il colosso Usa recupera e supera le aspettative degli analisti, il gruppo francese abbassa gli obiettivi di redditività e crolla in Borsa
Serena Cipolla
da Milano
Storie capovolte per Gm e Peugeot. I due colossi dellauto hanno raccontato ieri storie opposte: Gm in recupero, Peugeot in affanno. E così diventa inaspettato il balzo in Borsa di Gm che ieri ha guadagnato circa il 5 per cento; in picchiata al contrario il gruppo Psa che perde il 10% dopo i dati negativi del primo trimestre con obiettivi in ribasso per la seconda parte dellanno. Ma andiamo per ordine.
Nel primo trimestre General Motors era tornata in utile dopo 5 consecutivi in perdita e oggi può contare su risultati superiori alle aspettative: 2,03 dollari per azione contro i 51 centesimi previsti. Aumenta però, negli ultimi tre mesi, il rosso che passa a 3,2 miliardi di dollari contro i 987 milioni di un anno fa. Tra le cause, gli oneri per incentivare i prepensionamenti di un quarto dei dipendenti.
Alla base della buona performance di Detroit ci sono i conti positivi della ristrutturazione avviata dallazienda in Nord America con labbattimento dei costi per un miliardo di dollari entro la fine del 2006. In crescita del 12% anche il fatturato complessivo con 54,4 miliardi di dollari nellultimo trimestre contro i 48,5 dello stesso periodo dellanno scorso. Infine,incrementati dell11% anche i ricavi generati dalle vendite. Ma, secondo il responsabile finanziario Fritz Henderson, i buoni risultati raggiunti non incideranno sulla possibile collaborazione con Renault Nissan: «Useremo i prossimi 90 giorni - ha precisato - per mettere a punto lalleanza e i risultati del secondo trimestre non influenzeranno questo lavoro». Henderson, ha inoltre sottolineato che aspetta ulteriori miglioramenti della casa automobilistica di Detroit entro fine anno.
Nettamente diversa la situazione di Peugeot che ha diffuso risultati semestrali in forte peggioramento e abbassato gli obiettivi di redditività per la seconda parte del 2006. Già in apertura delle contrattazioni il marchio francese aveva lasciato sul tappeto oltre il 7% accentuando larretramento delle ultime settimane. La società ha comunicato una caduta pari al 59,7% dellutile netto relativo al primo semestre causato dal calo delle vendite in Europa occidentale, dallaumento dei prezzi per le materie prime e a una lievitazione dei costi di ristrutturazione.