In go kart sognando la Ferrari Con 35 euro Gran Prix per tutti

Dopo che Michael Schumacher ha confessato di avere iniziato così la sua carriera in città scoppia la passione per i mini-bolidi

Massimo Piccaluga

Vanno in go-kart sognando la Ferrari. Da quando Michael Schumacher ha confessato di aver iniziato la sua carriera sulla pista di mini-bolidi gestita da suo padre a Kerpen, in Germania, molti giovani stanno riscoprendo il telaietto a motore inventato negli States nel 1945 e approdato in Italia negli anni ruggenti della motorizzazione di massa. A Milano e provincia ci sono circuiti al coperto (indoor) dove giovani e meno giovani si incontrano per provare l’ebbrezza del sorpasso. Si tratta di piste lunghe da 400 a 700 metri, fatte con curve e rettilinei che mettono a dura prova i riflessi del pilota. Spesso queste strutture sono dotate di tabelloni elettronici o di dispositivi telemetrici perché tutti i signor Rossi possano partecipare a vere e proprie gare dove si vincono cappellini, medaglie, ma anche coppe. Tanto che ormai su questi circuiti caserecci i tornei tra amici o colleghi di lavoro (minimo otto persone) sono all’ordine del giorno. Girare in kart costa sui 10 euro per 10 minuti ma con 35 euro hai diritto al tuo Grand Prix: otto giri di qualifica e 12 di gara. Le macchine a noleggio sono mezzi più pesanti di quelli da competizione perché rivestiti con intelaiature di protezione e dotati di motori a quattro tempi che non superano i 70-80 km all’ora (i go-kart 125 cc professionali della categoria Senior toccano i 180 km all’ora). Ma l’emozione resta ugualmente assicurata: «Sui kart - dice un giovane appassionato incontrato al Mokart di Cinisello Balsamo (500 metri, due rettilinei e una decina di curve) - sembra di andare sempre a 200 perché sei incollato a terra, senti un sacco di rumore e le vibrazioni del volante sono molto intense dal momento che i mini-bolidi non hanno sospensioni né differenziale». I gestori stimano in parecchie migliaia gli appassionati di Milano che ogni settimana si danno appuntamento in pista: «Di sera - dicono al DromoKart di Buccinasco (una pista di 700 metri con tanto di chicane) - facciamo spesso il pieno grazie ai partecipanti ai Grand prix. Di che età? I nostri clienti partono dai 14 e arrivano ai 70 anni». Un passatempo sicuro, dicono a bordo pista, perché i gas di scarico vengono eliminati da impianti di aspirazione, i kart non cappottano, hanno protezioni in gomma e le sponde dei circuiti sono imbottite di pneumatici. Del resto la «piccola formula uno» vede proprio in Lombardia il maggiore incremento di piloti iscritti alla Fik (Federazione italiana karting) che partecipano regolarmente a manifestazioni agonistiche: circa 700 degli oltre 4 mila presenti in Italia risiede in regione. Non è un caso che i più grandi campioni di kart come Davide Foré o Gianluca Beggio, il primo campione del mondo nella categoria 125 cc super A e il secondo nella categoria 125 formula C, siano rispettivamente di Brescia e di Monza.
Ma bisogna essere ricchi: il karting professionistico, come l’automobilismo, ha costi molto alti. «Un impegno gravoso - conferma Paola Acerbi, ufficiale di gara e membro regionale Fik - che può superare i 50 mila euro all’anno».
Oltre a Schumacher sui telaietti si sono cimentati pure Trulli e Fisichella. Indispensabile iniziare presto (ci sono bambini di sette anni letteralmente spinti da mamma e papà a partecipare alle gare nazionali nella classe Baby, con go-kart da 50 cc che fanno i 60 km/h) e frequentare i corsi di pilotaggio. Dove? I centri più vicini a Milano sono il Karting club di Somma Lombardo (tel. 0331-25.27.

03) che effettua i suoi stage per «pulcini» dai 7 ai 9 anni sul circuito di Ottobiano vicino a Pavia e, per i più grandi, il Tibikart di Gordona, a Sondrio, (031-63.08.44) e il Brianza Karting di Carate Brianza (0362-99.35.41). Il prezzo per imparare si aggira sui 170-180 euro.

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